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Vertenza Treofan al MiSE, l’ennesimo schiaffo ai lavoratori

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Vertenza Treofan al MiSE, l’ennesimo schiaffo ai lavoratori

La giornata di ieri al MiSE ha siglato l’ennesimo nulla di fatto. I lavoratori – esasperati – hanno puntato il dito contro le istituzioni

C’è quasi senso d’abbandono, sul MiSE il cielo diventa torbido, il freddo è penetrante e i lavoratori dello stabilimento Treofan di Battipaglia iniziano ad accusare la stanchezza – e non solo quella fisica -. Un viaggio, quello di tante donne e tanti uomini, iniziato alle prime ore dell’alba: destinazione via Molise, Ministero dello Sviluppo Economico – Roma.

A bordo del pullman che ha portato tanti lavorati, e non solo, ai nostri microfoni abbiamo raccolto le opinioni e gli stati d’animo. C’è chi ha voluto mostrare sicurezza, chi ha esternato un velo d’ottimismo, c’è chi – un po’ sull’onda del pessimismo – già immaginava l’ennesima assenza di Di Maio e dei vertici di Jindal.

È l’ennesimo tavolo a cui i lavoratori parteciperanno già sapendo che la proprietà non sarà presentedichiara Davide Trezza del coordinamento nazionale di Potere al Popolo presente con i militanti provinciali e romani – Di Maio deve essere qui per dare delle risposte ai lavoratori. Il tempo delle promesse è finito“.

Così non è stato.

Via Molise dalle 12:30 del mattino è stata campo di battaglia di lavoratori e sindacati. Hanno sventolati le bandiere della Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil e Ugl chimici. La diretta televisiva con La7 porta ancora una volta la vicenda a livello nazionale. L’inizio del tavolo alle 15:30 circa: non si vede il vicepremier Luigi Di Maio, assente per la seconda volta dopo la famosa “passerella” del 26 dicembre. A guidare il tavolo, come il precedente, è il Vice Capo di Gabinetto Giorgio Girgis Sorial. Nemmeno gli indiani si fanno vedere dalle parti di via Molise: presente solo Jaen Deepak, responsabile finanziario di Jindal e il legale Andrea Marcovecchio. Presenti i rappresentanti delle regioni Umbria, Campania e Puglia. Altra assenza di lusso, la vecchia proprietà di Treofan: M&C, che ha declinato l’invito.

Negata la presenza alla sindaca Cecilia Francese che a più riprese ha tentato di accedere a Palazzo Piacentini, ma sempre bloccata dai celerini. Irata, la prima cittadina ha avuto il sostegno di tutti i lavoratori lì presenti. Il motivo del suo mancato accesso sarebbe dipeso dalla natura esclusivamente “tecnica” del tavolo di crisi.

La dichiarazione ufficiale della sindaca

Alla sindaca vestita in modo ufficiale con la fascia tricolore, è stato fisicamente impedito di partecipare alla riunione. Un atteggiamento questo che si configura come una gravissima offesa istituzionale per la quale sarebbe bene che qualcuno provvedesse a porgere le scuse ufficiali. Un atteggiamento che si configura non soltanto come espressione di una concezione approssimativa della democrazia, ma soprattutto si presenta come una offesa intollerabile alla città di Battipaglia, alla comunità di Battipaglia, alla comunità della Piana del Sele che in quel momento la sindaca vestita in forma ufficiale rappresentava.” tavolo è durato diverse ore.

I lavoratori hanno continuato a far sentire la loro voce per tutto il tempo, finché il sole non è calato in via Molise. Perché, alla fine, le notizie – anche prima della fine del tavolo – sono iniziate a circolare.

Jindal, infatti, l’azienda non ha ritirato le procedure di licenziamento, ma si è limitata a congelarle per le prossime due settimane. Tutto è da aggiornare in attesa del prossimo tavolo, sempre al MiSE, del 18 febbraio, quando Jindal dovrà dare conferma del piano industriale degli stabilimenti Treofan.

La lunga giornata dei lavoratori Treofan: il servizio

https://www.facebook.com/Zerottonove/videos/375937633184873/