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O’ Scarfalietto in scena al Teatro delle Arti

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O’ Scarfalietto in scena al Teatro delle Arti

Dopo il sold out di “Napoli Milionaria”, il Teatro delle Arti di Salerno presenta l’opera di Eduardo Scarpetta ” O’ Scarfalietto” firmata da TeatroNovanta

[ads1] Salerno – Grandissimo successo ieri, al Teatro delle Arti di Salerno, per una delle opere più famose di Eduardo Scarpetta “O’ Scarfalietto”  firmata da TeatroNovanta, diretta da Serena Stella e Alessandro Caiazza alla regia il talentuoso Gaetano Stella, famoso attore e regista del teatro salernitano.

O' Scarfalietto“O’ Scarfalietto”, in italiano lo scaldaletto, è un classico della commedia napoletana dove la personalità delle maschere messe in scena colpiscono per la cruda onestà dei sentimenti che vengono fuori dalle parole e dai gesti esagerati.

Scritta nel 1881, “ O’ Scarfalietto” è una delle opere più note dell’autore napoletano, è ispirata all’opera francese “La Boulé” di Meilhac e Halévy, la commedia ruota tutta attorno al personaggio di Felice Sciosciammocca, una delle maschere più famose nelle opere di Scarpetta, che esprime in sé i caratteri fondamentali della commedia napoletana, e di sua moglie, Amalia una donna dal carattere duro e deciso, i personaggi richiamano senza alcun dubbio lo stile di Eduardo De Flilippo. 

La storia è incentrata sui continui litigi dei due coniugi, a scatenare l’ira di entrambi sono tanti piccoli e quotidiani fraintendimenti, come l’inopportuno”scaldaletto” che tormenta le notti trascorse nel talamo nuziale. Non riuscendo più a sopportare i continui contrasti, decidono di separarsi convocando i rispettivi avvocati, Anselmo e Antonio. Nella lite viene coinvolto anche il malcapitato Gaetano Capocchia, uomo “frizzante” dal carattere estroso, che si era rivolto ai coniugi Sciosciammocca per affittare una casa di loro proprietà nella quale sistemare la sua giovane e bell’amante, la ballerina Emma Carcioff.

O' ScarfaliettoLa scena del secondo atto è ambientata dietro le quinte del teatro dove lavora Emma. Ben presto appare nuovamente la figura dell’innamorato Don Gaetano che ricopre di gentilezze la ragazza, prima dello spettacolo. E qui capitano anche Felice e Amalia, che pretendono a tutti i costi che il povero Gaetano diventi il testimone dell’uno o dell’altro nella causa di separazione. Nella confusione generale si inserisce anche Dorotea, moglie di Gaetano, che, venuta a sapere della tradimento del marito con la ballerina, è decisa a chiedere anch’essa la separazione. Da qui iniziano una serie di eventi dai tratti inverosimili, tipici delle commedie di Scarpetta.

L’ultimo atto è ambientato in un’aula di tribunale, nella quale sono presenti tutti i personaggi della commedia e dove, dopo le testimonianze e le arringhe degli avvocati, la giuria potrebbe proclamare il verdetto finale. Ma ecco l’incredibile colpo di scena: dopo una serie di rivelazioni da parte “dell’impiccioso” maggiordomo, tutti gli equivoci vanno a chiarirsi e, finalmente, i coniugi Scioscaimmocca decidono di non separarsi più.

O' ScarfaliettoIl teatro di Eduardo Scarpetta rappresenta la novità. Le sue opere sono a metà tra un teatro antico ed un teatro che stava, lentamente, prendendo forma. E’ stato capace di percepire la trasformazione dei gusti del pubblico, tanto da produrre opere divertenti e amate tutt’oggi. Creando quindi, personaggi che, da una parte, esprimevano i tratti immutabili dell’arte classica napoletana, dall’altra, attingevano al quotidiano rispecchiando fedelmente la condizione sociale del popolo. La vera grandezza di Scarpetta sta proprio nel fatto che alla fine di ogni storia per tutti i personaggi c’è una rivalsa; ognuno di loro vive un disagio quotidiano, una preoccupazione, dalla quale però è possibile liberarsi.

Il pubblico è stato sicuramente conquistato dalla professionalità dei brillanti attori che hanno interpretato con grande maestria e spontaneità i personaggi della commedia. Eccellente interpretazione da parte del giovane Manuel Mascolo, nei panni dell’avvocato imbranato di Amalia. [ads2]