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Salerno, sezione Comune a Fratte: continua raccolta firme per riapertura

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Salerno, sezione Comune a Fratte: continua raccolta firme per riapertura
fonte: google maps

Prosegue la raccolta firme per la riapertura della sezione del Comune di Salerno a Fratte. Sono passati 4 mesi dalla chiusura della sede dell’ufficio anagrafe per “motivi tecnici”

È chiusa oramai da 4 mesi la sezione del Comune di Salerno a Fratte, una delle sedi dell’ufficio politiche sociali e anagrafe.

Le motivazioni sarebbero di natura tecnica, dovute ad una forte carenza del personale, causando forti disagi nella cittadinanza delle zone perfiferiche.

In prima linea a protestare contro il disservizio i militanti di Potere Al Popolo, che da agosto hanno avviato una petizione popolare per richiedere l’apertura degli uffici. Lo scorso sabato, si legge sul quotidiano Le Cronache, sono stati presenti anche in piazza per aprire una discussione sul tema con i commercianti e i residenti di Fratte e delle zone circostanti.

La raccolta firme prosegue presso la Casa del Popolo di Salerno di via Giulio Pomponio Leto, dove gli attivisti sono a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti.

Ci trovate tutta la giornata alla Casa del Popolo di Salerno se volete contribuire alla raccolta firme, se volete delucidazioni in merito o anche solo per una chiacchierata. Costruiamo potere popolare per combattere l’abbandono e il degrado in cui versano le nostre periferie“, hanno affermato gli organizzatori della petizione.

La questione interessa anche altre zone, sempre nelle aree periferiche della città, come Giovi ed Ogliara, dove la chiusura degli uffici anagrafe crea difficoltà anche per un semplice rinnovo del documento d’intentità, costringendo i cittadini a doversi spostare necessariamente verso il centro di Salerno.

Con la chiusura della sede periferica del comune a Fratte, constestualmente alla soppressione degli uffici di Mariconda e Via Nizza, stiamo assistendo all’ennesimo disservizio ai danni della popolazione che si aggiunge al costante abbandono delle periferie, considerate alla stregua di bacini elettorali, da parte dell’amministrazione comunale. Non ci fermeremo fino a quando non avremo nuovamente ciò che ci spetta. E se non avremo risposte ci mobiliteremo. Affinché un diritto non venga negato e tutto il potere ritorni al popolo“. Queste le dichiarazioni degli attivisti che, solo nelle ultime settimane, sono già riusciti a raccogliere oltre 200 firme.