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Salernitana, le parole di Somma e Fabiani

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Salernitana, le parole di Somma e Fabiani

È tempo di presentazioni in casa Salernitana. Dopo aver ufficializzato nella mattina la location dove la squadra svolgerà il ritiro, in programma dal 15 al 31 luglio in Abruzzo, a Pizzoferrato (Ch) al Delberg Palace Hotel, nel pomeriggio c’è stata la conferenza stampa del nuovo allenatore, Mario Somma

fabianiAlla conferenza erano assenti i proprietari Claudio Lotito e Marco Mezzaroma; a rappresentare la società c’era il direttore sportivo Angelo Fabiani: “Siamo qui oggi per presentare il nuovo mister, che tutti conoscete. Mi preme, comunque, ringraziare mister Gregucci ed i giocatori ed allenatori che si sono alternati nei tre anni di questa società, anche se, per quanto mi riguarda, sono stato chiamato solo nell’ultima parte dello scorso. Vincere un campionato di D non è facile, vincere la Seconda Divisione altrettanto, ciò significa che in questi tre anni qualcosa si è mosso. Vorrei ringraziare tutti. Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo, però ciò non significa che ci saranno dei ridimensionamenti, qualche dichiarazione di qualche tesserato è stata fraintesa, la società non ridimensiona anzi, rilancia a 360 gradi.  Allestiremo e cercheremo di costruire una squadra che già dalle prime battute dovrà dimostrare di essere all’altezza di Salerno. Il budget non sarà ridimensionato ma giusto, non andremo a sperperare, e mi sembra anche logico per quello che è un rispetto nei confronti della realtà quotidiana che viviamo noi tutti. Quei contratti che potevano esserci fino a qualche anno fa oggi non hanno ragione di esistere, fermo restando che i contratti che stipuleremo saranno comunque importanti. Da quando sono a Salerno Lotito e Mezzaroma non mi hanno mai imposto delle scelte; laddove la Salernitana ha bisogno di un giovane in orbita Lazio si valuta, diversamente no. Guai levare a un popolo il senso di appartenenza”.

Emozionato e motivato a far bene, Mario Somma ha esternato tutta la sua felicità: “Sono la persona più felice del mondo, per me questo è sommaun punto di arrivo e non di partenza. Non ho bisogno di dimostrare se so fare o meno l’allenatore, ma non posso negare che le ultime esperienze non siano andate bene. Quattro società l’anno dopo che sono andato via io sono fallite, così diventa difficile fare risultati. Avevo bisogno di una grande piazza e di una grande società per poter rilanciare la mia figura di allenatore, l’opportunità datami dalla Salernitana è enorme. A Salerno vieni non per partecipare, ma solo per essere protagonista, la piazza lo impone e le mie aspettative sono le stesse della società. Lotito? Con lui ho fatto un discorso velocissimo, prendere o lasciare; a meno che non sia folle, prendo. L’obiettivo non si può dire ma si capisce, vogliamo fare le cose come si deve. Io voglio ottenere i risultati giocando bene, non voglio che sia una vittoria fine a sé stessa ma che il tifoso torni a casa contento. Vogliamo allestire una squadra competitiva”. Fondamentale sarà avere uno stile di vita corretto e sapere dell’importanza della maglia che si indossa: “Non c’è un ruolo o un giocatore, ma una caratteristica: la prima è saper portare la maglia che si indossa, dentro e fuori dal campo. Non si possono compromettere le prestazioni perché fuori dal campo ti comporti male, chi viene qui deve sapere a cosa va incontro. Vogliamo giocatori che hanno la personalità. In me non c’è voglia di rivalsa, ma solo grande volontà”.

[ads2]Somma non nasconde di aver ricevuto chiamate da giocatori di categoria superiore: “Credo ci siano giocatori che in questo momento vogliano tutelare la categoria; io ho ricevuto tante telefonate, anche di giocatori che giocano in categorie importanti e tanti hanno piacere a parlare di Salerno. Salernitana vuol dire prestigio, non se ne fa un discorso di categoria; qualcuno potrebbe arrivare alla fine del calciomercato”. Tra i giocatori in rosa c’è anche Foggia che Somma ha allenato ad Empoli quando il giocatore granata era all’inizio della sua carriera: “Pasquale l’ho avuto quando aveva vent’anni e, quando hai quell’età, il mondo lo vuoi scavalcare con un solo salto. Nell’esperienza in cui l’ho allenato fui molto chiaro dicendogli che lui sarebbe stata la prima alternativa. Il ragazzo, fino a gennaio, ha accettato; poi, giustamente, non aveva più interesse chiedendo di essere ceduto. E’ andato a Crotone ed ha fatto la sua carriera. Qui si ferma il mio rapporto con lui, ognuno ha fatto la sua strada. Oggi sono felice di averlo, se dimostra di stare bene fisicamente nessuno gli toglie il posto; è un bravissimo ragazzo ed un professionista. Se sta bene può fare tutto. Volpe? Per me è un jolly di esperienza, gamba e tecnica. Non l’ho mai allenato ma resta un giocatore importante. Se dovesse essere 4-2-3-1 più trequartisti ho, meglio è, perché sono i veri registi della squadra. Tanti ne hai e tanti ne usi. Io nella mia storia ho sempre fatto giocare tutti, senza mai lasciare nessuno fuori, ci sarà spazio per tutti”. Sul sistema di gioco: “Io non sono uno di quelli che cambia ogni 5’ perché al giocatore vanno dati compiti e funzioni, se cambi il sistema perde il punto di riferimento. Quando decideremo, raramente verrà toccato. Io uso la zona mista, cinque marcano ad uomo, tre/quattro si mettono nelle altre zone”.

Sui tifosi: “Il calore nei confronti della squadra da parte del pubblico è sempre stato unico, vissuto con grande attaccamento, passione e seguito. Non ho mai visto una squadra triste vincere; i colori, la gioia, il clima di questa città ti devono portare ad essere coinvolto e ad essere parte integrante”.

Per competere serve il giusto mix di giovani interessanti e giocatori d’esperienza: “Sui giovani bisogna fare un capitolo a parte perché la Lazio ha tra i giovani più bravi d’Italia e non si possono prendere in un’altra bottega. Io farò di tutto per avere il terzino destro della Lazio, Pollace, se è fattibile sarò ben contento di averlo a mia disposizione. Ci sono giocatori di talento che non riescono ad esprimerlo per una serie di circostanze, per esempio Manuel Ricci per me è un grandissimo giocatore che ha bisogno dell’incastro giusto; se, però, a Salerno non hai la personalità per sopportare quella maglia, la giovane età potrebbe essere un boomerang”.

Sui gironi, Somma esprime la propria preferenza: “Il girone Sud ha un fascino pazzesco, riporterebbe a vivere sfide incredibili. L’ideale, però, sarebbe fare ipotetiche teste di serie per poi andare a comporre i gironi, senza criterio territoriale. Per me non c’è un progetto triennale”.