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Raffaele Bonanni, laurea honoris causa all’Università di Salerno

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Raffaele Bonanni, laurea honoris causa all’Università di Salerno

Oggi, lunedì 16 giugno 2014, si è tenuta, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Salerno, la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa a Raffaele Bonanni, Segretario nazionale della CISL

raffaele bonnanni laurea salernoI saluti istituzionali sono stati pronunciati da Aurelio Tommasetti, Magnifico Rettore dell’Università di Salerno: il Rettore, nel suo discorso introduttivo, ha sottolineato come l’Università sia “La sede deputata a coltivare l’umanità […] la vera sapienza consiste nel saper vivere umanamente”. Il Magnifico Rettore ha rivolto poi un appello accorato al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, presente anch’ella alla cerimonia, “Noi leggiamo nella sua presenza il segno di una speciale attenzione e di un riconoscimento per il cammino che quest’Ateneo ha compiuto nei suoi settant’anni di vita […] e l’interesse istituzionale per i progetti che qui s’intendono concretizzare”. Il Rettore Tommasetti ha poi puntato sul valore dell’Università, sul suo essere un laboratorio di cultura e scuola di socialità, soprattutto al Mezzogiorno dove c’è una nobile e radicata tradizione culturale anche se al giorno d’oggi forte è il fenomeno della dispersione scolastica.

Per l’attenzione ai problemi e ai cambiamenti sociali, per l’essersi dedicato alla salvaguardia della dignità della persona, ma anche per testimoniare “L’attenzione dell’Università degli Studi di Salerno verso il mondo del lavoro e verso le organizzazioni sindacali”. La laurea ad honorem in materia economica a Bonanni, è dovuta al suo impegno nel contesto sociale, lavorativo, sindacale e, quindi, anche culturale; in un contesto storico in cui tutto si mette in discussione, più che rilevante è la posizione del sindacato.raffaele bonanni laurea salerno

“A chi ha espresso perplessità per questa cerimonia – conclude il Rettore Tommasetti – la laurea honoris causa è un momento di apertura dell’Università alla società; infatti in questo momento di crisi è fondamentale per l’Università aprirsi all’esterno e coinvolgere la società, le parti sociali. Il connubio tra alta istruzione e mondo sindacale può essere la chiave di volta per risollevare il nostro futuro”.

Presenti alla cerimonia numerose autorità tra le quali, oltre al Prefetto e al Questore di Salerno, anche il Procuratore Capo di Nocera Inferiore, Gianfranco Izzo, il Presidente della Corte d’Appello, Matteo Casale, e il Presidente di Confindustria di Salerno, Mauro Maccauro. Erano inoltre presenti i Sindaci di tre Comuni della Valle dell’Irno e come unico rappresentante Sindaco dell’Agro Nocerino-Sarnese, l’avvocato Manlio Torquato.

La parola è stata poi presa da Paola Adinolfi, Direttore del Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali, che ha iniziato il proprio discorso partendo dalla differenza tra due tipi di capitalismo: quello impersonale, il modello fordista, e quello personale, il modello post-fordista.

Nei discorsi sul lavoro, ha proseguito Adinolfi, l’auto-organizzazione è sempre il grande assente; si nota sempre  l’assenza di rapporti personali. Raffaele Bonanni ha colto il fenomeno come una costruzione antropologica e ha calato nella nostra situazione il concetto di auto-organizzazione, decisamente migliore dell’etero-organizzazione imposta dall’alto, uscendo dal circolo vizioso delle ideologie. Raffaele Bonanni ha portato avanti i concetti di flessibilità e di formazione continua, ma ha colto pure la visione dello sviluppo sociale e dello sviluppo economico come un insieme che possa costituire un nuovo statuto delle risorse umane per contrastare il fenomeno dell’esclusione, della disgregazione sociale e del sottoproletariato.

Raffaele Bonanni, ha proseguito Paola Adinolfi, si è impegnato anche contro il lavoro nero e contro il sommerso, si è dichiarato avverso alla contrattazione collettiva perché aumenta il rischio delle disparità sociali, ha riformato i rapporti nel mondo industriale, rendendolo partecipativo e propositivo, perseguendo un deciso impegno europeista.

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Successivamente è stato lo stesso Raffaele Bonanni, segretario nazionale della CISL, a cui è stata conferita la laurea honoris causa in Consulenza e Management Aziendale, a prendere la parola per la sua lectio magistralis intitolata, “Le nuove relazioni industriali tra realtà e partecipazione”.

Eccone qualche estratto: “La situazione sociale ed economica che ci troviamo oggi ad affrontare è un unicum, molte famiglie si ritrovano quasi in uno stato di povertà. È sicuramente una situazione difficile, ma a cui si cerca di dare una soluzione; purtroppo la politica è ancora autoreferenziale, invece dovrebbe essere condivisione, responsabilità. Rivendico con orgoglio il raggiungimento di obiettivi concreti, tra cui l’importanza dei corpi intermedi, ma sono orgoglioso anche della detrazione IRPEF per i lavori edili, creata soprattutto per far emergere il lavoro nero; la gestione dei subappalti e delle forniture con la quale si è cercato di lottare la criminalità organizzata, senza dimenticare la riforma del mercato del lavoro tramite la Legge Biagi. Oggi, soprattutto, c’è la necessità della programmazione, sia all’interno che all’esterno delle industrie, infatti, la conflittualità reiterata tra le parti sindacali è, secondo me, ciò che ha rallentato fortemente la crescita della nostra economia. Il rilancio del nostro paese è iniziato quando si è abbandonata la logica della rivendicazione e si è intrapresa la strada della partecipazione collettiva, anche se la politica ha cercato di oscurare il ruolo delle parti sociali”.

raffaele bonnanni laurea salerno Infine, ha chiuso la cerimonia il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini; da segnalare che quando il Ministro ha preso la parola un gruppo di studenti ha manifestato pacificamente il proprio dissenso.

“Ci stiamo impegnando – ha esordito il Ministro Giannini – per dare un futuro ai tanti giovani del nostro paese; ma è necessario andare verso una riduzione, una semplificazione anche nel mondo dell’Università, valorizzando le autonomie. C’è bisogno, senza dubbio, di un nuovo metodo per la valorizzazione e la ripartizione delle risorse. Le risorse impiegate dall’Italia nel mondo dell’Istruzione sono davvero pochissime, c’è quindi bisogno di sostenere e valorizzare le forze positive dell’Università e della Ricerca per modificare il sistema. Io non sono contraria alla selezione, ma ai metodi di selezione; è necessaria una rivisitazione dei metodi di selezione, specie per la Facoltà di Medicina. Per quanto riguarda i criteri e i finanziamenti sulle borse di studio, c’è da dire che abbiamo stanziato 162 milioni di Euro, il problema è che c’è una componente della Regione Campania che blocca questi fondi e non li mette a disposizione. La legge al Diritto allo Studio della Regione Campania è una della migliori, ma purtroppo la stessa Regione utilizza parte di questi fondi per altri fini. Se, invece, si parla di valutazione del processo formativo, si deve passare dal controllo dei processi alla valutazione dei risultati ottenuti”.