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Romeni in Italia: un occhio al razzismo e l’altro al cuore.

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Romeni in Italia: un occhio al razzismo e l’altro al cuore.

Dal 1° gennaio 2007 la Romania è diventato Paese membro della Comunità Europea e pertanto i romeni godono del diritto di circolare e soggiornare liberamente nei Paesi membri. I Dati ISTAT documentano che al 1° gennaio 2011 si contavano in Italia 968.576 romeni di cui oltre 12.000 di sesso maschile e intorno ai 16.000 di sesso femminile nella sola Regione Campania.

E’ bastato fare qualche domanda per capire che le comunità straniere in Italia non sempre sono ben volute. Al 2012 al pronunciare ‘‘razzismo’’  sembrano innumerevoli le persone che si scontrano con questa verità e le stesse, poste in un contesto in cui si denigrano popoli stranieri, sembrano non batter ciglio.

Per avere un quadro ampio sull’argomento ho cercato di dar voce ad una ragazza romena per capire esattamente quali sono le motivazioni che spingono questo popolo a cercare fortuna nella nostra Italia e soprattutto come sono stati accolti.

M.H. ha soli 24 anni ed è qui ormai da circa 5 anni. Quando è partita dalla Romania si aspettava di trovare ’’un altro mondo’’. La prima volta è sbarcata in Sardegna e lì ha trovato persone fantastiche che hanno aiutato lei, suo marito e sua figlia che all’epoca aveva solo 2 anni. La seconda volta, invece, è tornata in Italia, nel Cilento, spinta da una sua compaesana che aveva fatto loro promesse di lavori mai arrivati.

Le difficoltà sono state innumerevoli, prima di tutto la lingua, poi la certezza di molti nel credere che la parola ‘romena’ fosse sinonimo di ‘prostituta’ e ancora il razzismo subito soprattutto dalla parte femminile del nostro Paese. Con molta umiltà aggiunge: ‘sono state tante le offese avute e in molte occasioni non ho potuto neppure dire nulla. L’unico motivo per cui sto subendo tutto questo e vado avanti è mia figlia, ora lontana da me già da 3 anni e che posso vedere un solo mese l’anno quando, nel periodo Natalizio, torno in Romania a trovare la mia famiglia’. Ieri in Romania si festeggiava il tricolore rosso-giallo-blu per ricordare il 26 giugno 1848 quando il governo lo decretò Bandiera Nazionale Romena e M.H. come tanti suoi connazionali ha appeso alla finestra il simbolo del suo patriottismo.

Straordinari sono gli anziani che avendo subito, a loro volta, razzismo quando furono costretti a emigrare in Germania o in America in cerca di fortuna, sembrano essere i più comprensivi e generosi. Tanti romeni vengono citati per aggressioni, maltrattamenti e furti ma tanti, forse purtroppo i meno conosciuti, sono qui in Italia per lavorare onestamente e per questo rimangono nell’ombra della serietà.

 

 

Tamara Lerro