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Pontecagnano tra reddito di cittadinanza e inclusione sociale

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Pontecagnano tra reddito di cittadinanza e inclusione sociale

Il gruppo “Amici di Beppe Grillo” chiede all’Amministrazione di Pontecagnano maggior inclusione sociale tramite reddito di cittadinanza

Il gruppo “Amici di Beppe Grillo” chiede all’Amministrazione comunale di Pontecagnano Faiano maggior inclusione sociale tramite il reddito di cittadinanza.

“La legge numero 26 del 28 Marzo 2019, all’articolo 4 comma 15, riconosce ai comuni il ruolo di regia territoriale nella realizzazione di progetti di attivazione sociale. In provincia di Salerno le domande di reddito di cittadinanza accolte tra marzo e aprile 2019 sono più di 17.500, un numero tale da poter garantire la partecipazione a progetti ad alto valore sociale.”, scrive il gruppo di attivisti nell’istanza presentata all’Amministrazione.

In vista della futura convocazione della conferenza unificata Stato-Regioni, nella quale saranno definite le modalità di attuazione di progetti sociali, chiedono di attuare gli strumenti in loro possesso. Le attività di pubblica utilità dovranno riguardare gli ambiti sociale, culturale, artistico, ambientale, tutela dei beni comuni.  Tutte le attività formative dovranno essere svolte dalle 8 alle 16 ore settimanali.

Gli attivisti sono certi che, dato l’alto numero di beneficiari del reddito di cittadinanza residenti nel Comune di Pontecagnano, si potranno organizzare attività che miglioreranno i servizi e, al contempo, faranno sentire i cittadini coinvolti in tali attività parte integrante della comunità e protagonisti del futuro della loro città. 

Il reddito di cittadinanza, in quanto misura politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, prevede, all’interno del suo regolamento, un piano di inclusione sociale. Gli “Amici di Beppe Grillo” chiedono la sua attuazione.

La legge afferma: “… il beneficiario è tenuto ad offrire nell’ambito del Patto per il lavoro e del patto per l’inclusione sociale la propria disponibilità per la partecipazione a progetti a titolarità dei comuni, utili alla collettività..”negli ambiti sopra citati – “… da svolgere presso il medesimo comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore compatibile con le altre attività del beneficiario.”