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“Plastic Free Challenge”, l’appello di Legambiente ai sindaci della Valle dell’Irno

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“Plastic Free Challenge”, l’appello di Legambiente ai sindaci della Valle dell’Irno
Immagine da Pixabay

“Le istituzioni devono dare il buon esempio”: Legambiente esordisce così nel suo appello ai sindaci dei Comuni della Valle dell’Irno

Argomento della lettera indirizzata da Legambiente ai sindaci dei Comuni di Baronissi, Fisciano, Pellezzano, Calvanico e Mercato San Severino è la “Plastic Free Challenge“. In base alla normativa vigente, le Amministrazioni sono chiamate ad assumere l’impegno di predisporre ed attuare tutte le misure volte alla prevenzione e alla riduzione delle quantità di rifiuti nonché alla valorizzazione, lo studio e l’introduzione di sistemi integrati per favorire la sostenibilità ambientale del territorio.

Le richieste fatte da Legambiente ai sindaci sono dunque:

  1. di aderire alla campagna “Plastic Free Challenge” lanciata dal Ministro dell’Ambiente;
  2. di predisporre ogni azione necessaria affinché nelle sedi Comunali e di competenza, vengano eliminati tutti gli articoli in plastica monouso, con particolare riguardo a quelli legati alla vendita (diretta o per mezzo di distributori automatici) ed alla somministrazione di cibi e bevande. Un percorso con obiettivi precisi individuati, monitorati e relazionati per ogni anno, al fine di ridurne al minimo l’utilizzo sino alla completa eliminazione della plastica all’interno dell’Istituzione del Comune;
  3. di promuovere una campagna di informazione e di sensibilizzazione per tutti i dipendenti del Comune, nelle scuole ed alle aziende/cooperative in relazione ad appalti di servizi socio-sanitari stipulati con l’amministrazione comunale legate all’ assistenza alle persone ove risieda somministrazione di cibi e bevande diretta o indiretta.
  4. di emanare apposita ordinanza che vieti, nell’ambito delle manifestazioni organizzate e/o con il patrocinio del Comune, per i servizi di mensa scolastica e per le attività commerciali: l’uso di stoviglie “ usa e getta “ in plastica (PS, PP, PVC etc), prevedendone la sostituzione con stoviglie riutilizzabili e/o usa e getta in materiale biodegradabile e compostabile.
  5. di impegnarsi in linea con la normativa europea e nazionale nell’ambito dell’attività volta alla riduzione della produzione dei rifiuti e alla promozione di strumenti di sensibilizzazione e informazione ambientale, attraverso l’adozione di un regolamento per promuovere la gestione corretta e sostenibile dei rifiuti durante le feste, sagre e manifestazioni in genere, al fine di conseguire i seguenti obiettivi: ridurre la produzione di rifiuti durante le feste; diminuire il ricorso a materie prime non rinnovabili (petrolio); utilizzare feste, sagre e manifestazioni in genere come veicolo per promuovere la cultura ambientale dei partecipanti; orientare e sensibilizzare la comunità verso scelte e comportamenti consapevoli e virtuosi in campo ambientale.
  6. di adottare un apposito regolamento sulle eco-feste volto ad aiutare tutti gli organizzatori di feste e sagre in genere a promuovere azioni per ridurre la produzione dei rifiuti e quindi disciplinare una gestione corretta e sostenibile degli stessi. Potrà essere applicato in tutte le feste, sagre, manifestazioni ed eventi di carattere pubblico con somministrazione di cibi e bevande o comunque con produzione di rifiuti da destinare al ciclo della raccolta differenziata.

Oltre al problema della plastica negli oceani che causa la morte di migliaia di esemplari marini ogni anno, ancor peggio quando si parla di microplastica. Residui di polimeri non solo hanno contaminato il sistema acquifero ma sono stati ritrovati anche all’interno del corpo umano con conseguenze per la nostra Salute ancora completamente incognite. Alcuni studi dimostrerebbero come alcuni tipi di plastica a contatto con il calore, possono rilasciare particelle ed additivi che vanno a contaminare il cibo.

I molteplici problemi legati alla gestione della plastica includono gli imballaggi eccessivi, la molteplicità dei tipi di plastica usata e dei materiali misti, la necessità di una impiantistica adeguata per separare e recuperare correttamente anche le plastiche dure che altrimenti vengono smaltite in discarica o incenerite, seppur raccolte separatamente.

La richiesta, come si legge nella lettera di Legambiente, ha inoltre lo scopo di “ridurre il rifiuto indifferenziato atteso che da settembre, come noto, chiuderà per manutenzione l’impianto di ACERRA, e la Campania dovrà far fronte a ben 80.000 tonnellate di rifiuto indifferenziato da collocare in dei siti di stoccaggio, siti che ogni comune è chiamato ad individuare”.