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Correlazioni tra polveri sottili e Covid-19: il Comitato Salute e Vita chiede pubblicazione studio SPES

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Correlazioni tra polveri sottili e Covid-19: il Comitato Salute e Vita chiede pubblicazione studio SPES

Lo studio SPES sottolinea che l’esposizione di lungo periodo all’inquinamento atmosferico e alle polveri sottili aumenta la vulnerabilità di chi è esposto al Covid-19

Il Comitato e l’Associazione “Salute e Vita” fanno seguito alle comunicazioni dello scorso mese di marzo inviate alle S.V. in merito all’attività delle Fonderie Pisano in piena emergenza Coronavirus ed esprimono la propria amarezza in quanto, anche in un momento così difficile, in cui la Regione Campania si è vista costretta ad imporre persino all’aperto la mascherina a causa dell’aumento vertiginoso dei casi positivi di Coronavirus con l’intenzione di scongiurare un nuovo lockdown, ci sembra paradossale che, proprio in contemporanea, le Fonderie Pisano abbiano ripreso le proprie attività senza che nulla sia cambiato.

Infatti, per l’intera giornata di venerdì 25 settembre, fino a tarda sera, con la ripresa
delle attività delle fonderie, interi quartieri di Salerno, Pellezzano e Baronissi sono stati nuovamente invasi dall’odore acre e soffocante proveniente dalle Fonderie Pisano e dalle annesse polveri sottili, come risulta dalle centinaia di segnalazioni arrivate allo stesso Comitato e alle Forze dell’Ordine. Il Comitato e l’Associazione “Salute e Vita” intendono informare il presidente De Luca di nuovi approfonditi studi, riportati su tutti i quotidiani nazionali, che sottolineano in maniera sempre più stringente il ruolo delle polveri sottili nella diffusione del Covid-19.

C’erano già chiare evidenze scientifiche, come da studio allegato in basso, che le polveri veicolino il virus: più alte sono le loro concentrazioni, maggiori sono i contagi. Il particolato atmosferico costituisce infatti un substrato che può permettere al virus di permanere nell’aria in condizioni vitali per un tempi più lunghi, nell’ordine di ore o giorni. Adesso però, come riportato anche nel servizio di Presa Diretta – https://www.youtube.com/watch?v=hXM451JeDtM – del 20 settembre 2020, diversi ricercatori sostengono che, aver respirato per anni polveri sottili, rende più esposti al contagio e più grave il decorso della malattia. Dunque, non solo le polveri sottili rappresentano una sorta di “taxi” per andare ben più lontano delle famose goccioline emesse tossendo o anche solo parlando, ma l’esposizione di lungo periodo all’inquinamento atmosferico aumenta la vulnerabilità di chi è esposto al Covid-19, e ai contagiati causa forme di malattia più gravi.

Nello specifico, viene sottolineato che, se si confrontano due aree geografiche molto simili, in cui l’unica differenza è un livello del particolato sottile più alto dell’altro, anche di poco, l’area che ha avuto storicamente un’esposizione maggiore all’inquinamento, ha un aumento della mortalità del Covid-19 dell’8%. Per tale motivo, concludono gli studi, è necessario ridurre al minimo le emissioni. Ciò purtroppo non accade a Salerno, dove invece, nonostante le numerose segnalazioni e le nostre precedenti comunicazioni, perdurano indisturbate le attività della fonderia, con emissione di odori soffocanti e dove varie zone della città, in diversi momenti della giornata, sono investite da puzza e polveri nocive.

Alla luce di quanto riportato, ribadiamo con fermezza la necessità di rendere pubblico lo studio SPES, che mette in evidenza proprio la presenza storica di metalli pesanti nel sangue dei cittadini. Inoltre chiediamo con forza un provvedimento d’immediata chiusura delle Fonderie Pisano, sia per il principio di precauzione europeo, ma anche per non esporre ulteriormente la comunità al contagio, in quanto è stato già dimostrato innumerevoli volte negli anni che il suddetto opificio è obsoleto e quotidianamente immette particolato sottile in atmosfera.