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A Cava de’ Tirreni la mostra d’arte “TRINITÀ. In equilibrio perfetto”

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A Cava de’ Tirreni la mostra d’arte “TRINITÀ. In equilibrio perfetto”

A Cava de’ Tirreni in programma, sabato 9 febbraio 2019, l’inaugurazione della collettiva di mini-personali dal titolo “TRINITÀ. In equilibrio perfetto”

Sabato 9 febbraio 2019, alle ore 18.00, in contemporanea con la rassegna fotografica “Robert Doisneau. Pescatore d’immagini”, verrà inaugurata, presso l’Unità del Gusto (pianoterra) del Complesso Monumentale San Giovanni Battista al Borgo di Cava de’ Tirreni, la collettiva di mini-personali: “TRINITÀ. In equilibrio perfetto”.

Patrocinata dal Comune della città metelliana e organizzata dalle associazioni culturali InLibertà (Cava de’ Tirreni), promotrice di numerosi eventi su tutto il territorio campano, ed Edizioni Paguro (Mercato San Severino), questa mostra d’arte contemporanea, curata e allestita dal dott. Michele Citro (LibertÀrte, Lux e Estasi), presidente delle Edizioni Paguro e professore di marketing e comunicazione presso il Valletta Higher Education Institute (VHEI), vedrà in esposizione ben 40 opere, tra pitture e sculture, di 6 artisti della Valle dell’Irno.

In ordine: Luigi Abate (1970), laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e “seguace” della filosofia giacomettiana e baconia. Un artista curioso e poliedrico che subisce lo strano fascino di arcaiche culture animistiche. La sua trinità, spirituale ma non religiosa, si manifesta nella reinterpretazione di un’anarchica inter-relazione fra elementi per lui fondamentali: l’uomo, la flora, la fauna che, a seconda dei casi, si incontrano, si scontrano o si fondono in quelle che egli stesso definisce “metamorfosi involutive”, ossia processi fenomenici simbolici della caducità e del profondo senso di disfacimento che alberga nella materia e nella storia.

Peppe Cuomo (1957), laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Sgambati, Zevi e Jodice, con spettri materici misti (olio, acrilici, tempere, colle, collanti, mestiche e altri materiali industriali) elabora la sua “Creazione”: dal Ni-Ente all’Ente attraverso l’Essere. Nelle sue opere, Aleph (l’Origine), Ápei ron (il Non Limite), Energheia (la Vita), Eidos (la Forma Significante), Tre x Tre (l’Equilibrio), le diverse e apparentemente inconciliabili dicotomie tra unità e trinità, molecola e corpo, punto e insieme si annullano.

Residui di filosofie pre-socratiche e cristianesimo si uniscono in un atto di significazione estetica del reale e dell’ideale. Nicola Della Corte (1943), allievo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, formatosi sotto Striccoli, Verdecchia e Brancaccio.

Fedele ai canoni rinascimentali di armonia ed equilibrio tonale e volumetrico, li rielabora, in senso contemporaneo, attraverso una pittura materica resa tramite l’utilizzo di cere, materie plastiche, fili e pezzi di sacco, combustioni e squarci.

L’interpretazione che ci rende della trinità è tanto delicata quanto violenta. Delicati sono i colori, fra i quali spiccano gialli, rosa, azzurri e pesca. Violento è il rapporto con la materia e lo spazio, limitati e limitanti nella rielaborazione di una simbologia estremamente trascendente.

Guido Marena (1941), una laurea in fisica e una carriera quarantennale come docente di matematica. Cultore e praticante d’arte, predilige la pittura astratta. La sua interpretazione della trinità appare come un altalenante viaggio tra soffusi accostamenti cromatici, molteplici esperimenti materici (fatti di tele, colle, intonaci, gesso, spaghi, stoffe, pietre, scarti di carta e cartone) e colti rimandi storici, simbolici e letterari, come nel caso di opere quali il Trittico del Potere e Inferno, Purgatorio, Paradiso.

Giuseppe Turi e Carmela Bisogno (1955 e 1954), diplomati all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievi di Alfio Castelli, affidano alla duttilità dell’argilla la loro interpretazione della trinità generando 4 proposte: Fede e Mistificazione, L’Errante, L’ Abbraccio e Serenità.

Artisti e coniugi, interpretano da sempre l’arte come via e mezzo di costante celebrazione dell’energia vitale, che inevitabilmente li porta a sperimentare le molteplici potenzialità di un materiale la cui essenza è l’espressione dei giusti equilibri degli elementi della natura: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco.

L’esposizione sarà gratuitamente visitabile, tutti i giorni, da sabato 9 febbraio a venerdì 15 febbraio dalle 17.30 alle 21.00 (domenica aperta anche di mattina dalle 10.00 alle 13.00). Ad impreziosire l’evento, inoltre, ci saranno una serie di appuntamenti culturali fra cui un reading poetico domenica 10 febbraio alle ore 18.30.