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Battipaglia: stimate 38 aziende destinate al trattamento dei rifiuti

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Battipaglia: stimate 38 aziende destinate al trattamento dei rifiuti

Battipaglia: la città con il più alto numero di siti per lo smaltimento dei rifiuti  della provincia di Salerno e due discariche ancora da bonificare

Battipaglia, da sempre  fiore all’occhiello della Piana del Sele grazie al suo comparto agricolo e zootecnico che registra da solo il 7% del PIL dell’intera Regione Campania, vanta sul suo territorio il triste record della presenza di ben 38 aziende  che trattano lo smaltimento dei rifiuti. Impianti non solo pubblici ma soprattutto privati il cui business ha portato ad un sovraccarico delle ecoballe  con conseguenze ambientali fortemente impattanti.

Per quanto concerne il settore pubblico, nonostante la situazione rischi continuamente il tracollo, il Piano Regionale Rifiuti della Campania ha previsto un ampliamento  dello STIR il quale oltre a ricevere il rifiuto secco non recuperabile dovrebbe in aggiunta ospitare un impianto di selezione del materiale recuperabile. Attualmente a Battipaglia sono trattati il 10% di tutti i rifiuti regionali, il 50% dei rifiuti raccolti nell’intera provincia di Salerno e riceve 11 volte la quantità di rifiuti che produce. 

Alle aziende che trattano i rifiuti si aggiungono due discariche che hanno la necessità di un urgente ed annoso intervento di risanamento: discarica R.S.U. di Battipaglia e Eboli e discarica ex ISMAR  gestione Enea (Castelluccio e Grataglie). Sono inoltre presenti numerose microdiscariche: immondizia accatastata nelle vie più periferiche ed incontrollate della città.

Il  Protocollo d’Intesa del 2002  siglato per realizzare il CDR dal Commissario di Governo per l’urgenza rifiuti e il Comune di Battipaglia statuiva:

  • Realizzazione di strutture di collegamento (tra cui un’uscita autostradale dedicata);
  • Partenza dell’impianto (progetto): tempi, modi e misure di controllo della compatibilità ambientale;
  • Opere di intervento per l’eliminazione del dissesto ambientale (bonifica delle discariche);
  • Ristoro economico per il comune di Battipaglia;
  • Tempo di stazionamento del prodotto CDR (stabilito in un tempo max di 24/48 ore e in area chiusa perfettamente impermeabilizzata);
  • Controllo dell’impianto (con apposito gruppo tecnico costituito da rappresentanti del comune di Battipaglia, Eboli, Salerno, ANPA, ASL SA2).

Ad oggi  nessun intervento del suddetto protocollo è stato reso fattivo anzi disatteso in ogni suo punto. Di contro, la linea politica assunta dalla Regione Campania guidata da De Luca, sembra orientata verso un’azione penalizzante per la città di Battipaglia che rischia così di diventare la “pattumiera” della provincia di Salerno.