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Miasmi insopportabili a Battipaglia. Il Comitato: “Diossina che ci uccide”

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Miasmi insopportabili a Battipaglia. Il Comitato: “Diossina che ci uccide”

Da diversi giorni i miasi avvertiti dai cittadini di Battipaglia sono nauseabondi. Il Comitato Battipaglia dice “NO”: “fate qualcosa perché siamo stanchi di queste funebri lanterne nere

Olezzo nauseabondo. Cittadini sul piede di guerra. A Battipaglia è una storia che ciclicamente si ripete, soprattutto nei mesi estivi. Il comitato Battipaglia dice “NO” punta il dito contro l’immobilità delle istituzioni, mentre la sindaca Francese conferma una parziale risoluzione del problema.

La nota del Comitato

“Da alcuni mesi ormai, ogni tre o quattro notti, un insopportabile fetore di plastica bruciata aleggia in città. Non “sembrano” rifiuti che bruciano: sono rifiuti che bruciano. Lo sanno in molti. In prossimità di uno dei siti che negli ultimi anni è andato a fuoco e che è attualmente sotto sequestro, “si sviluppano” dei nuovi focolai ed i rifiuti presenti, non bruciati nell’incendio precedente, vanno a fuoco.

La terribile diossina si sparge sulla città avvelenando i cittadini di Battipaglia. Facendoci ammalare. Uccidendoci, lentamente ma inesorabilmente. Lo sanno in molti. Sanno dove accade, sanno perché accade, sanno nell’interesse di chi accade ma non fanno nulla per fermarlo. Lo sanno. Come lo sanno molti cittadini. Ma nessuno si muove. Per insipienza, per disorganizzazione, per complicità, per vigliaccheria? Poco importa. Di sicuro c’è solo che lo sanno e lasciano correre. Ora lo sapete anche voi.

Adesso lo sa il prefetto, lo sa la magistratura, lo sanno i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. E tutti gli altri. Da adesso siete informati e quindi involontari complici anche voi.
Siete istituzioni nate per proteggerci, difenderci, e restando fermi verreste meno ai vostri doveri. Avreste il dovere di illuminare il cammino di questa comunità ma per qualche motivo rischiate di diventate delle lanterne nere, che non riescono a fare luce sulla verità, proteggendo vostro malgrado chi ci uccide, lentamente ma inesorabilmente. Ci stanno avvelenando: fate qualcosa perché siamo stanchi di queste funebri lanterne nere.”

Sindaca Francese: “La situazione è migliorata

Negli scorsi giorni, nel corso di un’intervista ai microfoni di Zerottonove.it la sindaca era intervenuta in merito alla questione: “La questione dei miasmi resta aperta però voglio che si faccia una riflessione obiettiva: lo scorso anno il puzzo insopportabile era presente ogni giorno. Ho incominciato a fare denunce dal 2017 e sono gli atti a dirlo. Noi abbiamo sostenuto da sempre che ad emanare i miasi fosse il sito di compostaggio di Eboli, a differenza di altri che ci sono arrivati dopo. La cosa che abbiamo, almeno in parte risolto, è che il puzzo di immondizia si sente ogni 15-20 giorni, quindi la qualità di vita è migliorata, ma ancora non ci basta. Speriamo che una volta messa a norma il sito di compostaggio (grazie al finanziamento regionale di circa 2 milioni di euro per la copertura n.d.r.) la situazione sia migliorata definitivamente. Bisogna riconoscere i passi in avanti fatti rispetto agli scorsi anni.”

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