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Avvocatura ed etica: il caso della legge 40/2004

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Avvocatura ed etica: il caso della legge 40/2004

Sant’Agata De’ Goti: 2° convegno annuale sul tema della legge 40 /2004

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Un interessante incontro formativo-multimediale, quello tenutosi ieri, 7 novembre 2014, presso il Salone degli Stemmi dell’Episcopio di Sant’Agata De’ Goti, iniziativa organizzata dall’avvocato Antonio Pascarella in memoria della Prof.ssa Piera Cioffi, grande studiosa di Opere Alfonsiane. Tema dell’evento la “Legge 40/2004”, ovvero la Legge sulla procreazione medicalmente assistita; tale legge è stata fin dalla sua nascita al centro di numerosi dibattiti, poiché pone non pochi limiti alla procreazione stessa e alla ricerca clinica. Obiettivo dell’evento formativo è stata la riflessione sull’attuale configurazione della Legge 40/2004; un tema forte che negli anni ha creato non poche difficoltà in termini applicativi.

La norma nasce dalla volontà nonché capacità d’incidere sul sistema di procreazione, laddove non si abbiano possibilità naturali di concepimento.

leggo 40/2004

Nella sala gremita, tra i presenti numerosi professionisti dell’Ordine degli Avvocati di Benevento e Santa Maria Capua Vetere, l’Amministrazione comunale di Sant’Agata De’ Goti, don Antonio Abbatiello, parroco della Concattedrale Santa Maria Assunta-Duomo, Sua Ecc.za Mons. Michele De Rosa, vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata De’ Goti. Quest’ultimo è intervenuto, rendendo noto il pensiero della Chiesa sulla legge 40/2004: “Ciò che è tecnicamente possibile non è moralmente ammissibile. Un figlio si genera, non si produce”

Dunque per la Chiesa occorre innanzitutto che siano leciti i mezzi per giungere al concepimento e non solo il fine; inoltre, è necessario che ci sia un vincolo stabile e duraturo a unire la coppia. Tra gli altri interventi quello del professore Antonio D’Aloia, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Parma, il quale ha riflettuto su come, a dieci anni dall’approvazione, la Legge 40/2004 sia ancora protagonista indiscussa di un conflitto di poteri tra Chiesa e Giurisprudenza.

Fondamentale l’intervento del dottore Stefano Guizzi, Magistrato presso la Corte di Cassazione, il quale ha messo in evidenza la tormentata vicenda della Legge 40/2004 nel corso degli ultimi anni, sostenendo che, da un punto di vista propriamente etico, l’unico rischio della procreazione medicalmente assistita sia quello secondo cui il figlio, nato dall’inseminazione, potrebbe credere di essere frutto di laboratorio.

Il convegno è stato moderato dall’avvocato Ferdinando Mancini del foro di Santa Maria Capua Vetere.