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No Gori, Rete dei Sindaci impone un ultimatum

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No Gori, Rete dei Sindaci impone un ultimatum
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No Gori, la Rete dei Sindaci chiede al Governo un intervento sull’ATO3 entro il termine perentorio del 31 dicembre 2014, pena pesanti conseguenze

Continua la lotta per la liquidazione della Gori spa promossa dalla Rete dei Sindaci per l’Acqua Pubblica dell’ATO 3 Sarnese-Vesuviano. Nei giorni scorsi, il Comune di Fisciano, rappresentato dall’assessore al bilancio Franco Gioia, figurava nell’elenco dei 26 Comuni appartenenti alla Rete che  hanno deliberato di richiedere un incontro alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri dell’Ambiente e delle Regioni per ottenere la restituzione delle competenze in materia di acqua.

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Oltre a Fisciano, tra gli altri enti sottoscrittori della richiesta comparivano: Angri, Bracigliano, Casalnuovo,  Castellamare, Cercola, Gragnano,  Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio, Lettere, Roccapiemonte, Sarno, Striano, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Portici,  Roccarainola, Sant’Antonio Abate, S. Giorgio a Cremano, Saviano, Scafati, Scisciano,  Siano,  S. Maria La Carità.

Nel Comune di Fisciano, molti utenti hanno iniziato a ricevere avvisi di pagamento pregressi relativi al periodo 2003-2011. L’assessore Gioia ha consigliato ai contribuenti, come già fatto in precedenza, di non pagare questi tributi (considerati illegittimi, in quanto il credito vantato dalla Gori risulta parzialmente prescritto, e i crediti precedenti l’ottobre 2009 sono da considerare prescritti). Inoltre, lo stesso assessore ha invitato i cittadini residenti a Fisciano a recarsi presso il Comune per ritirare i moduli da compilare per ottenere la sospensione dei pagamenti pregressi della bolletta idrica.

“In questa fase – dichiara Gioia – dobbiamo concentrare gli sforzi nell’unico intento di liquidare la Gori e restituire ai Comuni la gestione dell’acqua pubblica. Ci siamo stancati di sottometterci alle illecite imposizioni della Gori. Il commissario straordinario sta mantenendo impropriamente la postazione di controllo dell’Ato 3. La Rete dei Sindaci è determinata a porre fine a questa illegittima imposizione e il nostro Comune adotterà tutte le misure ritenute necessarie e opportune per rimuoverlo da quell’incarico”.

È dal 1 gennaio 2013 che si attende l’emanazione di una Legge Regionale che istituisca i nuovi enti territoriali di governo del Servizio Idrico Integrato; eppure, a distanza di quasi 2 anni, di questa legge non c’è traccia e le competenze in materia di servizio idrico continuano ad essere esercitate da commissari straordinari regionali che esercitano in sostituzione degli Enti locali.

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In particolare, il commissariamento dell’Ente d’Ambito Sarnese-Vesuviano (ATO 3), la cui legittimazione ad operare è tutta da verificare, ha prodotto in questi 2 anni una serie di provvedimenti che sono andati a gravare sugli utenti dell’ATO 3 in maniera molto significativa (come aumenti tariffari e, da ultimo, proprio il recupero delle partite pregresse ante-2012, che sta scatenando innumerevoli  proteste tra gli utenti del territorio).

È paradossale che gli Enti locali, depositari delle competenze in materia di acqua, debbano continuare ad assistere inermi al tartassamento dei propri cittadini da parte di una gestione commissariale regionale (a causa dei ritardi più o meno intenzionali della Regione stessa, nel varare la nuova disciplina di governo del territorio).

Per questo, gli amministratori locali hanno deciso di scrivere al Governo invitandolo ad approvare una normativa che individui gli enti territoriali di governo del servizio e restituisca le competenze, in materia di acqua, ai legittimi detentori (ossia i Comuni) entro il termine ultimo del 31 dicembre 2014, pena gravi conseguenze  sulla gestione del servizio idrico stesso.