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Valeria Parrella chiude gli incontri di Consistency

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Valeria Parrella chiude gli incontri di Consistency

Con la scrittrice Valeria Parrella si conclude il ciclo di incontri con autori e critici contemporanei organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici

Valeria Parrella

Valeria Parrella è stata ospite il 27 maggio, dell’Università degli Studi di Salerno per chiudere la rassegna Consistency sulla letteratura italiana ispirata alle Lezioni Americane di Italo Calvino.

Con “Sono amante dei racconti e mi piace leggerli“, la scrittrice campana Valeria Parrella inizia il suo panegirico sul racconto, definito “Una dimensione a parte nella letteratura“.

Prima di parlare del finale, filo conduttore di tutti gli incontri, Valeria Parrella si ferma sulle doti del racconto che, per la sua icasticità, arriva molto in fretta alla poesia. Se si legge, infatti, un racconto di Jorge Luis Borges si incontra anche la poesia.

Per il lettore, secondo Valeria Parrella, il racconto è un “hub“, un crocevia, tra diversi generi.

L’apertura del racconto al teatro, alla poesia, alle arti visive e ai romanzi è motivata dalla sua lunghezza; lungo tra le dieci e le ottanta pagine, il racconto deve riuscire ad immergere il lettore in una condizione affettiva raccontando direttamente.

Valeria Parrella

Per raggiungere l’immediatezza un racconto deve essere perfetto e avere dei “tiranti“; al suo interno, secondo Valeria Parrella, tutte le parti (frasi) “tirano” da qualche parte. Appena si legge un racconto emerge, quindi, la consapevolezza che rapidamente si converge verso un punto: la fine.

Mentre nel romanzo di Thomas Mann La Montagna Incantata ci sono delle parti che il lettore può saltare senza perdere il filo del discorso, nel racconto Le teste scambiate non si può saltare nulla, neanche un rigo. Per questo, nel racconto non si può sbagliare niente.

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Valeria Parrella porta un esempio di quanto detto leggendo il Racconto di Natale di Dino Buzzati.

Il racconto di Buzzati è – secondo Valeria Parrella – teso verso la fine perché usa i tiranti“, uno di questi è Dio che scappa. Il lettore insegue Dio che scappa per arrivare alla fine del racconto, presente fin dalla prima pagina.

Valeria ParrellaCon la lettura e l’analisi del Racconto di Natale, la scrittrice ha mostrato tutto il suo amore per il racconto, “Unica misura riconoscibile” tra i vari genere.

Valeria Parrella conclude il suo intervento definendo, inoltre, il racconto “una misura longeva, geograficamente universale e riconducibile ad una tradizione orale“.

Dopo uno scambio di opinioni su racconti di vari autori della letteratura italiana, si chiude Consistency con l’invito per tutti alla lettura!

 Ecco i precedenti articoli degli incontri:

Gabriele Frasca all’Università per Consistency

Diego De Silva incanta “Consistency”

Lorenzo Pavolini all’Università per Consistency

Consistency incontri letterari, ospite Emanuele Trevi