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Coronavirus: le vacanze degli italiani nell’estate 2020

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Coronavirus: le vacanze degli italiani nell’estate 2020

Coronavirus: tra dubbi e incertezze, come saranno le vacanze degli italiani in questa tormentata estate 2020?

Con l’estate ormai alle porte restano ancora tanti dubbi e incertezze su come gli italiani trascorreranno le vacanze estive in questo tormentato 2020. A causa di questa inattesa emergenza globale infatti, coloro che hanno scelto di partire per le canoniche ferie estive di Luglio e di Agosto, si sono visti costretti a rivedere i propri piani annullando, o spostando a data da destinarsi, le prenotazioni fatte nei mesi precedenti l’arrivo di questa terribile pandemia.

Se pensavate, infatti, di poter trascorrere le vacanze nei mesi più caldi dell’anno sotto l’ombrellone del solito lido in piacevole relax, leggendo un libro o facendo le parole crociate, giocando con la divertente Roulette77 Italia oppure solo per tornare a lavoro con una gradevole tintarella come negli anni passati, dovrete per forza di cose fare i conti con la dura realtà delle misure restrittive. Restrizioni giuste che il nostro Governo e le Regioni impongono per contenere il diffondersi del virus, ma che, in un modo o nell’altro, condizioneranno l’andamento di questa estate e dei mesi a venire.

Cosa stanno studiando Governo e Regioni per l’estate in arrivo?

Ci sono al vaglio differenti ipotesi sul tavolo degli esperti chiamati dal nostro Governo a valutare il da farsi. È ancora presto per capire quali saranno i criteri scelti, ma per evitare i contagi verranno sicuramente attuate regole molto restrittive per tutti i bagnanti che si differenzieranno di regione in regione, tenendo in considerazione la struttura morfologica del territorio e le dimensioni delle spiagge a disposizione.

Vediamo alcuni dei differenti piani di contenimento pensati da alcune delle regioni coinvolte in vista delle vacanze estive:

  • Nel Lazio, e lungo tutto l’affollato litorale romano, si pensa ad un’App che permette di prenotare il proprio posto in spiaggia con anticipo. Si sta sviluppando, inoltre, un braccialetto da consegnare a tutti gli utenti degli stabilimenti, capace di segnalare eventuali assembramenti.
  • Lungo le spiagge e sulle isole Campane si vuole affidare ai vigili il controllo degli ingressi all’interno dei tratti di spiaggia libera, attraverso l’impiego di termoscanner.
  • In Emilia si stanno pensando a delle soluzioni per far mantenere il distanziamento sociale, come ad esempio permettere ai bagnanti di pranzare sotto il proprio ombrellone. Questo per evitare assembramenti fuori i vari punti ristoro.
  • Le spiagge del Veneto verranno gestite con prenotazioni da effettuare attraverso App dedicate oppure tramite i portali online degli stabilimenti. Si sta pensando, inoltre, a realizzare spazi di 50 metri quadri per consentire un ambiente protetto alle famiglie.
  • In Liguria verranno affidati agli steward i controlli e gli ingressi dei bagnanti alle spiagge libere. Allo stesso modo anche gli stabilimenti controlleranno i propri clienti, preoccupandosi di sanificare le sdraio, i lettini, le docce e tutti gli ambienti comuni responsabilmente.
  • Nella spiagge della regione Marche si è deciso di mantenere una distanza pari a 5 metri tra le differenti file di ombrelloni e di 4,50 metri tra un ombrellone e l’altro appartenenti alla stessa fila. Per quanto concerne le distanze tra persone dello stesso nucleo familiare, la responsabilità spetterà direttamente ai suoi membri; sarà possibile dimostrare di far parte di un nucleo familiare attraverso un’autocertificazione che dovrà essere esibita su richiesta.
  • In Puglia è ancora al vaglio la possibilità di non consentire gli ingressi a persone provenienti da altre regioni o dall’estero, una sorta di vacanze a km 0. A prescindere da ciò che verrà deciso in via definitiva nei prossimi giorni, al momento si è certi che tutti i bagnanti e i vacanzieri che si muoveranno all’interno della regione per recarsi nei luoghi di vacanza più frequentati, verranno sottoposti a tamponi in via precauzionale.
  • In Sardegna si è scelto di non rischiare di alterare l’ecosistema naturale dell’ambiente e quindi di non prendere in considerazione soluzioni come le barriere in plexiglas. Per controllare al meglio gli ingressi sulle spiagge, sarà stabilito l’accesso a numero chiuso e saranno impiegati vigili e droni per controllare eventuali assembramenti di persone.