Vincenzo D’Amato, direttore generale dell’AOU “Ruggi d’Aragona”, ha parlato a margine della prima vaccinazione effettuata a Salerno
“Oggi una data importantissima. Una giornata simbolo dove il Ruggi di Salerno è una delle sette aziende ospedaliere campane in cui sono state distribuite le dosi del vaccino”, così Vincenzo D’Amato, direttore generale dell’AOU “Ruggi d’Aragona” di Salerno, ha commentato il primo giorno del “Vaccine-Day” in Italia ed in Campania.
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Queste le sue dichiarazioni in merito: “Saranno 100 gli operatori a cui sarà somministrato, scelti nelle categorie maggiormente a rischio, compreso i pronto soccorso. Dopo la prima somministrazione, l’operazione sarà ripetuta dopo 21 giorni. Non abbiamo avuto rifiuti, abbiamo acquisito disponibilità per sottoporsi al vaccino. I primi saranno in 100, lo faranno a gruppi di 6, la prima fase ha una durata di 15 minuti, così come la seconda per l’osservazione nel pieno rispetto dei parametri ministeriali. Abbiamo allestito 6 ambulatori, più una grande sala di osservazione ed una di emergenza, sperando di non doverla utilizzare”.
D’Amato poi continua: “In futuro avremo 5000 dosi per il Ruggi, potremo così vaccinare tutti i dipendenti ma anche tutti gli operatori delle ditte, i professori che sono presenti all’interno della struttura. In sintesi tutti quelli che stanno all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria saranno vaccinati. Saranno compresi anche gli operatori delle Asl Salerno e dei vari ambulatori presenti sul territorio di Salerno, saremo ospedale di riferimento per loro. Così avremo circa 7000 dosi a disposizione“.
Infine, l’auspicio del direttore del Ruggi: “Il sentore è che ci sia tanta voglia di vaccinarsi da parte degli operatori sanitari e non solo. Pensiamo di arrivare a 360 vaccinazioni al giorno. Vaccino uguale ritorno alla normalità? Dovremo continuare ad avere le protezioni, l’immunità si acquisisce dopo una settimana dalla seconda iniezione del vaccino, è altamente efficace. Dobbiamo riuscire a vaccinare un notevole numero di cittadini affinché si parli di ritorno alla normalità“.