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Un anno senza Francesco, un tempo troppo grande da raccontare

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Un anno senza Francesco, un tempo troppo grande da raccontare

Un anno è un insieme di giorni, momenti, occasioni. Sono settimane passate ad aspettare, mesi alla finestra a cercare fuori quel motivo per continuare a credere che anche al dolore può esserci una spiegazione

Un anno è una canzone, un ritornello sbagliato e note stonate. Un anno sono immagini sparse a caso nella testa, metterle insieme per cucire quella coperta dei ricordi pronta a riscaldare gli inverni troppo freddi. Una cornice senza foto, le tue parole e un’emozione catturata. Un anno così è Unisa un po’ più sola senza quegli occhi profondi a fare spazio. Che nelle mani hai preso tanti sogni, anche i miei. Pure i nostri. È Agosto che ti lascia le domande a cui non sai dare risposta, Settembre e quelle ripartenze amare che ti ricordano che nemmeno il primo giorno di scuola ti riporterà indietro bellezza. Ottobre, Novembre e poi Natale, che dicembre te lo sbatte sempre in faccia quanto fa male una sedia vuota e il suono delle risate mancate. Il nuovo anno, i propositi, il sorriso di Mariagrazia che è lo stesso tuo e gli occhi di Benedetta e Brigida che ti portano in giro per il Mondo mostrando la tua bellezza e quella potenza che non passa. E allora Gennaio, Febbraio, Marzo, la pandemia, Aprile, Maggio, poi il sole. Giugno, cinquanta candeline e quel Luglio che ti ha portato via. Un anno senza Francesco è una storia assurda, una notte insonne, sono tante parole che si rincorrono. Una barca in mezzo al mare, con la vela che si libera verso l’infinito, tra le onde e il cielo. Le emozioni che diventano poesie e ci parlano ancora di Te, indicano la strada. Raccontano ancora, perché in silenzio quelli come te proprio non ci sanno stare. Un anno senza Te non è facile da spiegare, per aspera ad astra e si prova a ricominciare.

Che sei sempre qui lo sappiamo Fra, ti troviamo. La tua famiglia, dove ti rivedo sempre un po’. Che Rita e Carlo ti tengono stampato sulla loro faccia, gli occhi dei tuoi nipoti non smettono di cercarti e la tua voce pare di sentirla come se questo anno non fosse mai passato. Le persone che ti amano portano sempre un po’ di te con loro, chi ha avuto il privilegio di incontrarti sa di che anima sei fatto e la meraviglia che muovi. Che non riusciresti a stare fermo un attimo, coloreresti il bianco. Sposteresti il nero.

 

Un anno senza Francesco è un tempo troppo grande da raccontare, uno spazio indefinito. Un anno senza di Te, con il cuore dalla stessa parte.

A cura di Sabrina Sica

 

“E poi fu giorno,

come un viso sparito

che riappare,

un giorno

poi giorno

risplenderà.

E poi fu vento,

e poca pace nel cuore,

e mare, lontano,

come dubbio che lacera il cuore.

E poi fu calma,

di improvvise onde lunghe.

E di pace

che dentro

trattiene il dubbio.

E fu porto, poi,

che non vidi.

La nave entrò

nel letto

e la corrente

rimase fuori

a sognare”.

Poesia di Francesco