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[Video] Foja, un’intervista lunga una sfogliatella

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[Video] Foja, un’intervista lunga una sfogliatella

Presentato allo storico negozio salernitano O treno che va, l’ultimo album dei Foja. Una videointervista lunga… una sfogliatella

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SALERNO. Allo showcase – secondo di una lunga serie di appuntamenti – è stato possibile acquistare il terzo album dei Foja.
La band è composta da Dario Sansone (voce e chitarra), Ennio Frongillo (chitarra elettrica), Giuliano Falcone (basso elettrico), Luigi Scialdone (chitarre, mandolini, ukulele e banjo) e Giovanni Schiattarella (batteria) ed esprime con freschezza e forza la foga tutta napoletana del rock inquieto che non riesce a non sposare contaminazioni che scivolano, brillantemente, dal blues alla classica napoletana, dal pop al country, senza sbavature di sorta.
Foja è certamente il frutto di una Napoli viva che, con la sua voce alta e sublime, orgogliosamente parla in lingua al mondo intero, come riesce da sempre con le canzoni classiche napoletane e come è riuscita con Pino Daniele.

foja o treno che vaEd è con Pino Daniele, che si sente forte una sorta di continuità concettuale. Già l’avevamo trovata con la figura femminile di Donna Maria che, quasi a forza, evoca l’immagine di Donna Cuncetta.
Il tema del ricordamiento, il tempo ‘re cerase che torna anche nella canzone del secondo album della band che, rispetto all’altra, resta tutta un’altra storia. Anche in questo terzo album ritroviamo alcuni concetti cari agli appassionati di Pino Daniele e che già appartengono alla canzone napoletana: la notte che se ne va, insonne e quelle persone del tessuto napoletano che, con naturalezza, si prestano ad essere trasfigurati in una maschera… eterna.
Nel terzo album, O treno che va, tocca a Gaetano: un artista, forse folle del suo solo estro, su cui è ricamata una storia. Pino aveva cantato di Fortunato.

O treno che va

foja o treno che va
www.fojaofficial.it

Cantano in lingua, ma tendenzialmente non è un dialetto così stretto come quello a cui ci hanno abituato i 24 grana; ciò non significa che siamo di fronte a compromessi slavati ma ad una lucidità d’espressione che pare scandire ogni parola rendendo più comprensibile il testo. Ma come tutta la musica, per quanto straordinario il testo, non è necessario comprenderlo (subito): ricca di sonorità, incarnando appieno lo spirito della canzone napoletana, la voce, la parola si fa musica. Quando arriva alla comprensione, poi, la canzone si infiamma di poesia.

Un prodotto non incellophanato, come ha specificato il frontman Dario Sansone da Disclan, che però è nitidamente intarsiato con premura: un prodotto che, seppur decantato e rifinito più volte, resta sincero, spontaneo… Artigianale.

Cosa aspettarci

La traccia d’apertura è un lungo capolavoro di musicalità in trasformazione: restando in linea con la copertina dell’album, pare seguire una notte che si accende lentamente al giorno. Così, seguendone le tracce, i suoni che riuscono a concertare passano dal deep rock alle zagare di un mandolino che fa mezzogiorno.
È un po’ il senso del viaggio che caratterizza la loro poetica, sempre presente nelle loro produzioni:  ‘Na storia Nova’, ‘Dimane torna o’ sole’, ed ora ‘O treno che va’.
Di tutti i viaggi ha valore il percorso: di ciò che li ha segnati e della meta ci ha parlato Dario nella videointervista.

Un’intervista lunga… una sfogliatella

foja o treno che va
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La foja è qualcosa che va oltre la foga. È qualcosa che, per citare qualcuno, brucia arde e freme, un certo calore come di frenesia: un’emozione perdurevole e costante, che può essere finalizzata tanto alla decostruzione quanto alla ricostruzione.
È uno di quei dialettismi che si trova stretto nel possibile corrispettivo italiano, un po’ come la più famosa appocundria.

Ospiti dello stand di Radio Castelluccio al Villaggio di Babbo Natale, abbiamo potuto intervistare Dario Sansone, voce del gruppo; con noi Ennio Frongillo (chitarra elettrica), impegnato a riprendere fiato ed energie con una sfogliatella frolla.

Un viaggio ma anche tanti compagni

Di Foja innamora un altro aspetto molto interessante: non solo le contaminazioni, ma anche le collaborazioni. Il gruppo, in tutto il suo peregrinare artistico, ha sempre cercato compagni di viaggio da cui rubare pezzi della propria identità.
Con Alessandro Rak ci sono state varie collaborazioni, da ultimo ha disegnato la copertina dell’album, ed è in quest’ultimo album che si annovera, tra gli altri, la presenza di alcuni colossi della musica italiana, pensiamo ad Edoardo Bennato, Daniele Sepe e Ghigo Renzulli.

Siamo a metà sfogliatella quando…

…chiediamo a Dario di chiarirci qual è il messaggio che Foja vuol portare. Ma neanche il tempo di finirla (non la risposta, la sfogliata) che già corrono da Disclan per lo Showcase e poi di nuovo in corsa verso Radio Kiss Kiss.
Il treno è partito e noi siamo a bordo.

Servizio di Danila Raimondi e Gerardo Stromillo.

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