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Tony Siniscalco contro il decreto Monti: “Vergognoso negare il diritto di voto agli Erasmus”

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Tony Siniscalco contro il decreto Monti: “Vergognoso negare il diritto di voto agli Erasmus”

Il giovane consigliere: “Messo in discussione uno dei principi fondamentali del nostro paese: il diritto al voto”.

“E’ vergognoso negare il diritto di voto agli studenti Erasmus. Con queste parole esordisce il consigliere comunale Tony Siniscalco. Ennesimo (speriamo ultimo) errore del governo Monti che impedisce a “22.000 studenti” di esercitare un Diritto riconosciuto dalla Costituzione italiana da sempre vicino agli studenti universitari e alle loro problematiche”.

L’articolo 48 della Costituzione Italiana recita: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”.
“L’articolo 48 della Costituzione Italiana e’ chiarissimo- continua Siniscalco – ma incurante di tale riferimento normativo il decreto 226/2012, destinato a stabilire le direttive per i cittadini italiani temporaneamente residenti all’estero esplicita che potranno votare per corrispondenza i militari delle Forze Armate e di Polizia impegnati nelle missioni all’estero, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche ed i professori e ricercatori che sono fuori per almeno 6 mesi.

Il decreto però non contempla, nel novero di tali casi, gli studenti che hanno aderito al famoso programma di scambi internazionali il cosiddetto Erasmus.
Infatti, per i cittadini italiani che si trovano temporaneamente all’estero e che non appartengano alle tre categorie sopraindicate, si potrà solo ed esclusivamente votare recandosi in Italia.

Nel caso in cui si decida di rientrare in Italia la Legge non prevede alcun tipo di rimborso”
“Il decreto va cambiato immediatamente-conclude Tony Siniscalco nella sua nota – perché è proprio qui che si gioca il paradosso: come può un governo “di professori” negare il diritto di voto a degli studenti?.”