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Scopriamo la storia della roulette

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Scopriamo la storia della roulette

Uno dei giochi prediletti, per esempio, è la roulette: un po’ per la casualità assoluta che caratterizza le sue dinamiche di gioco, un po’ perché a ogni giro di ruota si rimane sospesi nel tempo e nello spazio in attesa di capire dove si fermerà la pallina.

Gli scrittori, gli sceneggiatori e i registi hanno sempre attinto dal mondo del gioco d’azzardo per la creazione delle proprie storie.

Il destino, l’amore per il rischio, la situazione di incertezza: sono tutti temi che la letteratura affronta sin dalla notte dei tempi. Non deve essere un caso, allora, se sia Dostoevskij che Tolstoj fossero appassionati del gioco della roulette; entrambi spesso si ritrovarono a chiedere l’aiuto di Ivan Turgenev, affinché li mandasse via dai tavoli da gioco in cui si dilettavano nei casinò in Germania.

La letteratura e il gioco della roulette

Nel 1866 Dostoevskij diede alle stampe il romanzo “Il giocatore”, che tra l’altro scrisse proprio per avere a disposizione il denaro che gli consentisse di ripagare i debiti che aveva contratto a causa del gioco.

In effetti leggendo il libro si naviga tra debiti di gioco e parecchie situazioni che rimandano ai tavoli delle roulette e ai casinò. Ma non è questa la sola opera di letteratura che fa riferimento alla roulette.

Si potrebbe citare, per esempio, “Daniel Deronda”, scritto da George Eliot nel 1876, a 10 anni di distanza dal libro di Dostoevskij. In questo caso a essere narrata è la storia di Gwendolen Harleth e di Daniel Deronda, che comincia nel momento in cui la signorina Harleth si ritrova a perdere al tavolo della roulette tutti i propri soldi.

A quel punto Gwendolen decide di impegnare un gioiello pur di continuare a rimanere al tavolo; Deronda, però, riacquista il gioiello e la ridà alla legittima proprietaria.

James Bond e “Casino Royale”

In questa rassegna non si può non menzionare “Casino Royale”, opera data alle stampe da Ian Fleming nella prima metà degli anni ’50 del secolo scorso.

Si tratta, come molti sanno, del primo romanzo che ha come protagonista James Bond: ebbene, la scena iniziale vede l’agente secreto impegnato a giocare alla roulette.

In generale, nelle opere che parlano di James Bond il tavolo da roulette live è un elemento che ritorna spesso, al punto che gli amanti del gioco hanno addirittura messo a punto il cosiddetto “sistema James Bond” che si fonda proprio sulla strategia che viene utilizzata dalla celebre spia.

In tempi più recenti, poi, un altro libro che ha chiamato in causa la roulette è stato “The eudaemonic pie”, realizzato a metà degli anni ’80 da Thomas Bass.

Si tratta della storia, realmente accaduta, di alcuni studenti universitari che realizzarono computer grazie a cui era possibile prevedere gli esiti delle roulette nei casinò.

“Casablanca” e la roulette al cinema

Anche il mondo del cinema ha spesso scelto la roulette come tema o ambientazione. Uno dei casi più noti è quello di Casablanca, un grande classico.

Come noto, in questo film del 1942 molte delle scene si svolgono presso il Cafè Americain del personaggio impersonato da Humphrey Bogart, cioè Rick; qui è presente una ruota della roulette che però è stata modificata in maniera truffaldina allo scopo di agevolare lo stesso Rick.

Quest’ultimo è il classico esempio di personaggio burbero con in fondo un cuore buono. Egli, quindi, suggerisce di puntare sul 22 a un ragazzo che si è appena sposato e che ha bisogno di soldi per poter acquistare dei visti fasulli; il giovane lo ascolta e ottiene una vincita grazie a cui ha la possibilità di scappare con la moglie dalla guerra.

Hitchcock e Paul Newman

Altri due grandi nomi del cinema hanno avuto a che fare con le roulette sul grande schermo. “Caccia al ladro” è un film del 1955 con protagonisti Grace Kelly e Cary Grant, diretto da Alfred Hitchcock e che è ambientato in alberghi, dimore e casinò della Costa Azzurra.

Grant presta il volto e la voce a un ex ladro di gioielli di nome John Robie che ha avuto il compito di seguire il personaggio interpretato da Grace Kelly, Frances Stevens, che viene ritenuta una ladra di gioielli.

C’è una celebre scena al casinò in cui John fa cadere nella scollatura di una giocatrice al tavolo della roulette una chip di valore. Risale al 1973, invece, il film “La stangata”, che ha tutte le carte in regola per essere inserito nella lista delle pellicole più celebri tra quelle dedicate alla fortuna e ai giochi di abilità. Ma “La stangata” chiama in causa anche i cons, cioè i confidence games.

I protagonisti di questa pellicola sono Robert Redford e Paul Newman, due giocatori che non fanno certo dell’onestà la propria prerogativa principale e che provano a guadagnare soldi a spese di persone ancora meno oneste di loro.