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“Uno spicchio di lana nell’Irno tra otto e novecento”, il boom della lana nella Valle dell’Irno

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“Uno spicchio di lana nell’Irno tra otto e novecento”, il boom della lana nella Valle dell’Irno

Il libro è stato presentato ieri alla Camera di Commercio nell’ambito della mostra fotografica “Le industrie tessili svizzere nella provincia di Salerno: dalla secolare arte della lana alla startup della moderna industria tessile”  

[ads1]È stato presentato ieri presso il salone Genovese della Camera di Commercio di Salerno il libro “Uno spicchio di lana nell’Irno tra otto e novecento” di Maria Dorotea, Raffaele e Mario Napoli e Mirko Polzone.

L’evento si è svolto nell’ambito della mostra fotografica “Le industrie tessili svizzere nella Provincia di Salerno: dalla secolare arte della lana allo startup della moderna industria tessile” organizzata dall’associazione “Raggio Verde”.

"Uno spicchio di lana nell'Irno tra otto e novecento", il boom della lana nella Valle dell'IrnoIl libro nasce dalla realizzazione di una mostra che si è svolta a Baronissi dove furono esposte le testimonianze della Lana nella Valle dell’Irno. L’opera ripercorre quella che è stata la storia delle manifatturiere della lana tra la fine del 700 fino agli 60 del 900, periodo nel quale i territori di Baronissi, Pelezzano, ed i casali di Antessano, Cologna, Acquamela, Aiello e Coperchia divennero centro propulsore per artigiani, imprenditori, operai e lavoratori della lana.

Presente all’evento il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante che ha definito il libro un lavoro “straordinario, meticoloso e appassionato” e si è impegnato a ospitare a Baronissi un museo che ricordi la presenza delle industrie della lana nella Valle dell’Irno. In conclusione il sindaco ha sottolineato “l’importanza di estendere le conoscenze delle radici e delle tradizioni della comunità anche ai giovani e alle scuole”.

A intervenire è stato poi l’assessore alla Cultura del Comune di Salerno Ermanno Guerra che ha definito l’iniziativa di recupero di memoria storica “un lavoro che va a radicare i processi di coesione sociale e di orgoglio della comunità che sono alla base di crescita dei territori”. L’assessore ha anche evidenziato l’importanza delle associazione come “Raggio Verde” e “Ortus Magnus” che sono una sollecitazione permanente e vanno spesso anche  a colmare le lacune delle pubbliche amministrazioni”. 

In conclusione ha parlato il senatore Alfonso Andria che nel commentare il libro ne  ha individuato alcuni degli aspetti più importanti: la ricostruzione di una tradizione produttiva del territorio e di un tessuto urbano che più ieri che oggi rappresentava una sorta di connotazione, la restituzione al territorio di una pezzo di memoria collettiva e un suo forte segno identitario, l’intelligenza imprenditoriale dei salernitani e infine la ricostruzione di un pezzo di micro-storia locale che salta agli occhi dalle didascalie e dalle fotografie del libro. [ads2]