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Smaltimento illecito di reflui: blitz tra Albanella e Altavilla

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Smaltimento illecito di reflui: blitz tra Albanella e Altavilla

Operazione “Dirty Earth”, per il controllo sullo smaltimento illecito di reflui nei territori di Altavilla Silentina ed Albanella

Una nuova operazione a tutela dell’ambiente denominata “Dirty Earth” per il controllo sul territorio dell’alto Ebolitano per smaltimento di reflui. Impegnanti nell’attività i militari dell’Arma dei Carabinieri di Altavilla Silentina e Borgo Carillia, in sinergia con il personale tecnico del Nucleo Guardie Giurate Ambientali dell’Associazione Accademia Kronos di Salerno.

I controlli nella aziende

I militari impegnati hanno sottoposto a controlli 3 aziende zootecniche specializzate nell’allevamento di bovini, bufale e suini. Le operazione erano volte a verificare che gli affluenti zootecnici fossero gestiti correttamente. Controllata anche la regolarità urbanistica delle strutture presenti nelle aziende.

Nella prima azienda sono state riscontrate diverse violazioni in materia urbanistica ed edilizia. Appurata anche l’illecita gestione degli effluenti prodotti dal bestiame. L’imprenditore avrebbe da tempo smaltito enormi quantità di liquami e deiezioni su un terreno aziendale di circa 8000 metri quadri. A seguito di accertamenti, il terreno è stato sottoposto a sequestro giudiziario.

I militari e i tecnici del Nucleo Guardie Ambientali AK hanno rinvenuto enormi quantità di liquami derivanti dall’illecito smaltimento dei reflui della porcilaia. Ritrovati anche ingenti quantitativi di letame, frammisto a rifiuti di varia natura. Rinvenuti infine decine di tonnellate di inerti di origine edilizia.

Nella seconda azienda i militari hanno scoperto che il titolare aveva realizzato su di un fondo di sua proprietà, un enorme deposito incontrollato di effluenti zootecnici. Tale operazione aveva determinato l’inquinamento del suolo e dei canali presenti a valle dell’azienda.

L’ultimo controllo ha interessato un’altra impresa specializzata nell’allevamento di bufale. É stato appurato che l’imprenditore aveva realizzato un enorme deposito di silomais su di una platea in cemento. Il tutto senza adottare alcun accorgimento utile a contenere e il percolato prodotto. É stato inoltre verificato che tali sostanze di scarto raggiungevano i terreni sottostanti, ed i canali di scolo che confluiscono nel fiume Calore.

Al termine delle operazioni i militari hanno sottoposto a sequestro giudiziario un intero centro aziendale di circa 8000 mq. Sequestrate anche le varie strutture abusive annesse. Si tratta di una platea per lo stoccaggio dell’insilato ed un fondo agricolo di oltre un ettaro di superficie.