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Mercato San Severino: nasce il comitato cittadino per dire No al sito di compostaggio

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Mercato San Severino: nasce il comitato cittadino per dire No al sito di compostaggio

Mercato San Severino dice No al sito di compostaggio

Ieri sera a Pandola, frazione di Mercato San Severino, presso la sala parrocchiale della Chiesa di Sant’Anna si è riunito il comitato cittadino. L’intento è stato quello di informare la popolazione e di dire No alla costruzione del sito di compostaggio.

La realizzazione del sito che dovrebbe coinvolgere anche Mercato San Severino parte dal comune di Fisciano, che vorrebbe realizzare un sito di compostaggio aerobico per trattare 32.000 tonnellate di frazione organica. Le aree del Sanseverinese interessate saranno quelle a ridosso del centro urbano come Acigliano, Montoro, Pandola e Piazza di Pandola.

Il comitato cittadino nasce con lo scopo di informare e sopratutto di impedire la costruzione di questo sito; al suo interno decine sono le famiglie costituitesi che vanno a sposare la tesi di questo comitato del tutto a-politico e a-partitico. Da mesi l’obiettivo è quello di informare la cittadinanza sanseverinese sulle problematiche e conseguenze per la salute e l’economia della città che un impianto di tale portata può provocare. Nonostante ciò il comitato intende precisare in maniera chiara e trasparente che non è assolutamente contrario alla realizzazione di siti di compostaggio, ma si batte affinché il sito progettato dal fiscianese non venga realizzato nelle prossimità di un centro abitato. Il sito, infatti, dovrebbe sorgere a circa 300 metri da case, scuole, asili e chiese; tutti luoghi frequentati per lo più da bambini ed anziani.

Non si parla solo di smaltimento di rifiuti, ma anche dell’inquinamento e dell’incidenza che potrebbe avere sulle condizioni ambientali il transito di mezzi pesanti adibiti al trasporto dei rifiuti. Secondo quanto emerso dall’incontro, la costruzione del sito comporterebbe anche danni e svalutazioni di immobili e terreni collocati a ridosso dell’impianto andando inoltre a danneggiare attività commerciali ed industriali senza favorire sviluppi e futuri investimenti per la città.