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Sant’Agata de’ Goti: dalla Mela Annurca alla Grande Mela

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Sant’Agata de’ Goti: dalla Mela Annurca alla Grande Mela

A ZONzo visita uno tra “I borghi più belli d’Italia”, Sant’Agata de’ Goti, per raccontarvi la storia e le tradizioni di una città famosa a New York

Sant'Agata de' GotiSant’Agata de’ Goti è una cittadella storica in provincia di Benevento, sorta su uno sperone di tufo, con due riconoscimenti molto importanti. Innanzitutto, la città è “Bandiera arancione” dal 2004 per il Touring Club – associazione attenta alla promozione dei piccoli comuni dell’entroterra – e, dal 2012, è anche uno tra “I borghi più belli d’Italia” – iniziativa voluta dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Dopo l’ultimo viaggio con A ZONzo alla scoperta di Santa Maria di Leuca (clicca qui), l’articolo di oggi vi accompagnerà alla scoperta di Sant’Agata de’ Goti, raccontandovi cosa accomuna le mele alla città. Poco lontano dal borgo, siamo rimasti affascinati dall’Acquedotto Carolino progettato da Luigi Vanvitelli, un capolavoro di ingegneria e stile, definito dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità“.

Appena entrati in città, ci siamo subito resi conto, guardando i tanti turisti intenti a fotografare, che Sant’Agata de’ Goti, affacciata su profondissime valli tra il Martorano e il Riello, sopra una fitta boscaglia alle falde del monte Taburno, è ben visibile dal Ponte Martorano. 

Sant'Agata de' Goti

La città, meta turistica per italiani e stranieri, offre, infatti, un ricco patrimonio storico-culturale ed eno-gastronomico che ci ha notevolmente stupiti!

Sant'Agata de' GotiTra i tanti edifici degni di attenzione e di interesse per chi visita Sant’Agata de’ Goti, ha attirato la nostra attenzione la cripta sotto il pavimento della chiesa di Sant’Angelo in Munculanis. I lavori recenti di restauro, infatti, hanno portato alla luce delle nicchie, dove venivano effettuata le sepolture a “scolatoio.

Sant'Agata de' GotiVisitando l’imponente chiesa di San Francesco, la mostra archeologica Sulle Tracce di Saticula, dedicata ai reperti archeologici delle necropoli ad alcune epigrafi in marmo, ci svela le origini di Sant’Agata de’ Goti. La città sarebbe nata, secondo il giudizio degli esperti, dai resti dell’antica Saticula, citata da Virgilio nel libro VII dell’Eneide.

C’è da sapere, inoltre, che il toponimo “Sant’Agata de’ Goti” si forma in differenti periodi storici: nel corso del VI secolo la città prese il nome dalla santa catanese e nel XIV quando Roberto d’Angiò concesse alla famiglia francese De Goth il feudo di Sant’Agata. Un’altra tesi, invece, riconduce il “De’ Goti” al passaggio dei Goti in questi territori nel VI secolo, popolo che conobbe il culto della santa in Sicilia.

Dalle origini antichissime, la città resiste al tempo mostrando la sua energia nei numerosi eventi organizzati durante l’anno, che la rendono una piccola perla incastonata nel cuore della Campania. Se, infatti, siete a Sant’Agata durante il mese di giugno, non perdetevi l’Infiorata del Corpus Domini e la Falanghina Felix, iniziativa per la promozione del vino Falanghina DOC; se, invece, andate in zona a fine agosto, vi consigliamo di visitarla in occasione di Ritorno al Medioevo, una festa che trasforma la città riempendola di dame, giocolieri e cavalieri.

Sant'Agata de' GotiNon togliendovi il gusto di scoprire le bellezze della cittadina passeggiando tra i vicoli, vi invitiamo solo a seguire le indicazioni in direzione delle Segrete di Palazzo Parisi. Nelle cantine di un ex convento si sviluppa un museo sotterraneo sull’Inquisizione e sul Medioevo, in un percorso scenografico da percorrere con le torce. Nelle varie grotte delle torture, con una ricostruzione attenta di attrezzi, personaggi e macchine, il visitatore osserva come gli inquisitori infliggevano le pene e facevano confessare le loro vittime. L’animo, scendendo nei sotterranei del palazzo, è suggestionato dal buio che opprime e dalla luce della torcia che illumina corpi straziati e puniti in modo disumano.

A questo punto siamo pronti per svelarvi cosa hanno a che fare le mele con Sant’Agata de’ Goti!

Ebbene, c’è da sapere che i prodotti principali di questo territorio agricolo sono tre: il vino Falanghina, l’olio extravergine di oliva e la Mela Annurca. Sant’Agata de’ Goti è soprattutto la città della Mela Annurca!

Sant'Agata de' GotiLa Mela Annurca è considerata dalla Regione Campania la “Regina delle mele, una delle varietà di mele più pregiate di tutta la Campania e, soprattutto, l’unica originaria dell’Italia Meridionale.

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Non soffermandoci molto sulla tecnica di coltivazione della Mela Annurca, è interessante sapere che, dal 2006, ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), rendendo famosa la città di Sant’Agata de’ Goti che utilizza il frutto in mille modi.

Se, infatti, siete abituati a mangiare la mela dopo il pranzo, dimenticatelo. A Sant’Agata de’ Goti il frutto diventa l’ingrediente principale di molti piatti. Noi l’abbiamo mangiata – presso il Ristorante Antico Borgo – perfino con la carne; uno dei dolci che dovete assaggiare è il babà alla Mela Annurca, prima di un bicchierino di liquore ricavato dallo stesso frutto.

Sant'Agata de' Goti

Sant’Agata de’ Goti ha, inoltre, un legame forte con la città di New York, conosciuta da tutti come “La Grande Mela“. Il suo attuale sindaco italo-americano ha, infatti, origini santagatesi e tutta la città gli mostra riconoscenza.

Il suo nome è Bill de Blasio, amministratore di New York dal 6 novembre 2013 eletto con il 73 % dei voti; vi consigliamo di scoprire la storia di quest’uomo, nato Warren Wilhelm Jr., di origini tedesche e italiane. Da parte materna, suo nonno (Giovanni De Blasio) era originario di Sant’Agata de’ Goti. Aver preso il cognome del nonno ci dice del sentimento di appartenenza alla città, nonostante la grande distanza che separa la Grande Mela dalla città della Mela Annurca.

Ecco, infine, qualche informazione su come raggiungere la città:

Sant'Agata de' Gotida Napoli e da Roma: autostrada A1 Napoli- Roma, uscita Caserta Sud, strada statale in direzione di Telese Terme; da Benevento: superstrada Benevento – Caianiello, uscita Napoli in direzione della città; da Salerno: autostrada A 30 Salerno-Caserta, uscita Nola verso Acerra e poi in direzione di Sant’Agata de’ Goti.

Dandovi appuntamento a venerdì prossimo, vi invitiamo a visitare Sant’Agata de’ Goti e di comprare le mele annurche come souvenir!