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Salerno medica, i primi 16 laureati in Medicina all’Università di Salerno con interrogativi sul futuro

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Salerno medica, i primi 16 laureati in Medicina all’Università di Salerno con interrogativi sul futuro
Il manifesto dell'evento
Un momento della proclamazione

Ieri pomeriggio(lunedì) intorno alle 17 si è svolta presso l’Aula Magna “Vincenzo Buonocore” dell’Università degli Studi di Salerno la proclamazione dei primi laureati in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo. L’evento si pone come coronamento di un sogno lungo 6 anni che ha avuto, nel suo percorso, non pochi ostacoli.

L’iter era iniziato nel lontano 2005, quando, il 18 ottobre, alla presenza dell’allora Sindaco di Salerno Mario De Biase, del Magnifico Rettore Raimondo Pasquino, dell’allora ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, dell’allora Governatore della Campana Antonio Bassolino, dell’allora Presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani e dell’allora Presidente della Camera di Commercio di Salerno Augusto Strianese, era stato firmato l’Accordo di programma per l’istituzione della facoltà di Medicina.

La nascita di questa nuova facoltà viene considerata come una tappa di grande importanza per l’ateneo, che segna la rinascita dopo duecento anni della gloriosa Scuola Medica Salernitana, vanto e orgoglio della città di Salerno come primo esempio al mondo di Università, dopo che era stata soppressa nel 1811 dal Re di Napoli Gioacchino Murat.

Il percorso è proseguito nel 2007, quando il 3 aprile Regione Campania, l’AO San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e l’Università degli Studi di Salerno hanno sottoscritto il protocollo di intesa per porre in essere le iniziative utili alla attuazione del programma di integrazione tra assistenza, formazione e ricerca per la costituzione dell’Azienda ospedaliera universitaria.

L’inserimento nel mondo del lavoro, adesso già di per sé difficile nel complesso panorama sociale, dei neo laureati incontra qui un’ulteriore difficoltà: la mancata ratifica del protocollo d’intesa con l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona”  da parte dei ministeri dell’Economia e della Salute.

Nonostante queste avversità, la cerimonia si è svolta in un clima idilliaco, in cui tutti i protagonisti che ha reso possibile l’istituzione della facoltà in maniera diretta o indiretta, si sono stretti in un abbraccio ideale attorno ai neo laureati.

Il Magnifico rettore Raimondo Pasquino ha per primo abbassato i toni e invitato tutti, dalle istituzioni ai dirigenti ospedalieri, alla classe politica, a fare altrettanto: “Sono fiducioso che la ratifica sia vicina”, ha detto, tendendo anche una mano al neo DG dell’Ospedale Ruggi Elvira Lenzi (assente alla cerimonia per motivi di salute, nda) nell’intervento di chiusura della cerimonia. Il presidente dell’Ordine dei medici di Salerno Bruno Ravera ha ammesso che “non parteggiamo per nessuno delle parti in causa, ma solo per l’Azienda Universitaria Ospedaliera” auspicando un futuro migliore chiudendo con una citazione beneaugurante attribuita a Che Guevara: “Siate realisti, chiedete l’impossibile”.

L’ex presidente della Regione Antonio Bassolino, ha definito il momento come “un grande sogno scritto in una storia secolare” sottolineando che «quello di Salerno è uno dei pochi campus universitari in Italia».

Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli ha enfatizzato il fatto che «la facoltà è un forte elemento identificativo del territorio», mentre il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha invitato a “fare i conti con la modernità ,non ponendo l’Università di Salerno come appendice subalterna di altri atenei , in particolare, precisando che “non ci dimenticheremo di migliorare la rete infrastrutturale, con l’avvio della metropolitana che collegherà Salerno all’università, oggetto di resistenze assurde e non tollerabili della Regione Campania” mostrando fiducia nelle “eccellenze di livello mondiale” che fanno della “ricerca il futuro di Salerno”.

La prossima tappa obbligata sarà l’istituzione delle scuole di specializzazione della stessa Università presso l’Azienda ospedaliera di Salerno, già a partire dall’anno prossimo, al fine di assicurare la continuità specialistica dei neo laureati per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per dare maggior lustro sia alla facoltà di Medicina che all’Ospedale cittadino.