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Salerno loves design, con Gino Finizio e Lapo Elkann

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Salerno loves design, con Gino Finizio e Lapo Elkann
De Luca, accanto a Lapo Elkann, ascolta Gino Finizio.

Salerno loves design, il meeting dedicato all’architettura e all’innovazione, ha portato al Teatro Verdi tanti ospiti d’eccezione, con Gino Finizio ed il Made in Italy di Lapo Elkann

Salerno loves design

Salerno loves design, anche perché possiede tutti i requisiti per superare la concorrenza. Lo dimostra la massiccia presenza di ospiti d’eccezione all’interno del meeting salernitano svoltosi ieri presso il Teatro Verdi: grazie all’impegno sostanziale profuso dall’Ordine degli Architetti, in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno, Confindustria e l’atelier Perotti, il congresso “Salerno loves design” si è avvalso di un protagonista indiscusso quale Gino Finizio, grande esperto di fama internazionale, e d’un ospite d’onore quale Lapo Elkann, ad oggi il più grande rappresentante del Made in Italy nel mondo.

“Inauguriamo oggi una nuova stagione di Salerno” proclama dal palco il Sindaco De Luca, “interamente dedicata al dibattito artistico e culturale, con l’intento di realizzare, a partire dall’anno prossimo, un nuovo Festival dell’Architettura e dell’Innovazione salernitano: la nostra città è ormai pronta per ospitare questo genere d’iniziative”.

Salerno loves design

Salerno loves design, ovvero la qualità. Principale obiettivo delle Istituzioni campane dev’essere un progressivo ampliamento dell’offerta culturale: “Dobbiamo portare avanti una vera e propria battaglia culturale, rompendo le maglie di una palude burocratica che paralizza il territorio, lavorando al superamento della sottocultura della mummificazione”. Nell’introdurre Salerno loves design, De Luca si sofferma a lungo sulla metafora di Zola (città morta, descritta da Italo Calvino ne Le città invisibili) e avverte: “Rispetto alle grandi produzioni di massa predominanti all’estero rischiamo di non reggere il confronto. Ma se pensiamo alla nostra innata creatività spesa nel campo dell’artigianato, dell’industria, del turismo sul nostro territorio, è chiaro che l’Italia – e dunque anche Salerno – non hanno concorrenti. La qualità delle nostre produzioni, se ben sfruttata, può tradursi in economia”.

Salerno loves design, ovvero i giovani. Maria Gabriella Alfano, Presidente dell’Ordine degli Architetti, raccomanda la creazione di spazi adeguati per i giovani talenti: “Grazie all’impegno di Gino Finizio e alle tante adesioni ricevute, potremo realizzare un laboratorio avanzato di design per produrre oggetti di arredo urbano o d’interior design nel pieno rispetto dell’ambiente, utilizzando cicli produttivi virtuosi“. Fondamentale è trasformare, però, gli spunti innovativi in prodotti utili, “incentivando i nostri giovani designer grazie alle sinergie con l’Università e scoprendo nuovi canali di sbocco professionali”.

Salerno loves design

Anche Finizio, riferendosi alla trasformazione urbanistica salernitana, precisa: “È importante richiamare a Salerno grandi architetti internazionali, ma solo se attorno ad essi gravitano i nostri designer: occorre creare un indotto sfruttando le grandi firme, in modo che i nostri giovani talenti possano diventare anch’essi grandi architetti”.

Salerno loves design, ovvero la creatività. Lapo Elkann, seduto nelle prime file con il Sindaco De Luca, il Presidente della Camera di Commercio Guido Arzano, l’Assessore all’Urbanistica Domenico De Maio ed i rappresentanti di Confindustria, ha assistito al dibattito degli esperti e alla lectio magistralis di Gino Finizio insieme ad esperti di grande fama, tra cui Matteo Conti, Adolfo Senatore, Elmer D. van Grondelle, Francoise Croze Scardulla e Arturo Dell’Acqua Bellavitis. Salutando il pubblico di Salerno loves design, il Sindaco Vincenzo de Luca ha ribadito che “dobbiamo incentivare questi focolai di creatività, perché l’Italia è un Paese mummificato e tuttavia, accanto alla conservazione del patrimonio storico-artistico, dobbiamo avere il coraggio di rinnovare il territorio dando spazio alle competenze dei giovani”.