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Salerno: la Guardia di Finanza confisca agli eredi di Giuseppe Cirillo beni per un valore di circa 4 milioni di euro

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Salerno: la Guardia di Finanza confisca agli eredi di Giuseppe Cirillo beni per un valore di circa 4 milioni di euro

Il G.I.C.O. (Gruppo di Investigazioni sulla Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito la confisca, di beni immobili (fabbricati, appartamenti e terreni), complessi aziendali, autovetture e conti correnti intestati o riconducibili agli eredi del defunto Cirillo Giuseppe.

La confisca del patrimonio illecitamente accumulato è stata disposta dal Tribunale di Salerno, su proposta della locale Procura della Repubblica – Ufficio Misure di Prevenzione, nell’ambito del procedimento di prevenzione antimafia instaurato a carico del menzionato Giuseppe Cirillo.

In particolare Giuseppe Cirillo, di origine salernitana ma emigrato in Calabria alla fine degli anni ’60, già condannato per associazione mafiosa, aveva creato una vera e propria organizzazione a delinquere dedita alle estorsioni e al racket nel territorio di Sibari (CS).

Nel 1980 fu destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, con obbligo di soggiorno a Serra de’ Conti inflittagli dal Tribunale di Cosenza e, successivamente, nel 1984 della misura patrimoniale della confisca.

Con tale misura non furono aggrediti tutti i beni illecitamente accumulati dal Cirillo, che anche successivamente continuò a delinquere accrescendo nuovamente il suo patrimonio, entrato, dopo la sua morte, nella disponibilità immediata degli eredi legittimi (non essendosi aperta la successione testamentaria).  

Il Tribunale di Salerno con questo provvedimento, ha disposto la confisca del patrimonio detenuto dagli eredi di Giuseppe Cirillo, poiché ritenuto frutto del reimpiego delle provviste illecite accumulate dal defunto.

Le meticolose indagini condotte dalle Fiamme Gialle, che si sono avvalse anche delle dichiarazioni convergenti di vari collaboratori di giustizia, hanno evidenziato la disponibilità in capo agli eredi di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati.

Inoltre, gli accertamenti patrimoniali dei militari del G.I.C.O. hanno acclarato l’incapacità di un soggetto (prestanome) nella costituzione per il 95% di una società holding (oggetto del provvedimento ablatorio) operante nella distribuzione all’ingrosso di caffè.

Sono stati confiscati 6 immobili (appartamenti e locali), un appezzamento di terreno, il capitale sociale e patrimonio aziendale della C. & E. Holding S.r.l., un centro di estetica denominato Nautilus ed un’autovettura, il tutto per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

Inoltre, è stata disposta la confisca dei saldi giacenti su 42 rapporti di conto corrente il cui ammontare è in corso di quantificazione.

Tale operazione testimonia la centralità ed il ruolo del Corpo quale polizia economico-finanziaria a contrasto dei patrimoni e delle ricchezze illecitamente accumulate.