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Salerno, favoreggiamento all’immigrazione clandestina: in due ai domiciliari

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Salerno, favoreggiamento all’immigrazione clandestina: in due ai domiciliari

Trasmettevano false dichiarazioni dei redditi di cittadini extracomunitari per consentire il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Padre e figlio, entrambi di Salerno, ai domiciliari

La Guardia di Finanza di Salerno, su disposizione della locale Procura della Repubblica, sta eseguendo due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal GIP del locale Tribunale. La disposizione è giunta nei confronti di due persone salernitane – un professionista (G.P.) e suo figlio (M.) -, per favoreggiamento alla immigrazione clandestina.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura e svolte dalla Guardia di Finanza di Salerno, con la preziosa collaborazione dell’Ufficio Immigrazione della locale Questura, hanno consentito d acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di cui all’art. 12 co. 5, del d.lgs. 286/1998 (favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) e di cui agli artt. 48 e 479 (falsità ideologica in atti pubblici per induzione in errore di pubblici ufficiali).

Le investigazioni, eseguite dai Finanzieri anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di accertare che il ragioniere G.P., coadiuvato in maniera sistemica nella illecita attività dal figlio, redigeva e trasmetteva telematicamente all’Agenzia delle Entrate false dichiarazioni dei redditi di cittadini extracomunitari. Per ogni singolo documento prodotto veniva preteso un corrispettivo variabile dai 15 ai 20 euro. In questo modo i “clienti” del ragioniere riuscivano a documentare falsamente il possesso del reddito minimo necessario per istruire le pratiche amministrative di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.

Le Fiamme Gialle hanno accertato che l’attività illecita del ragioniere si è protratta per diversi anni. Infatti i controlli, effettuati anche con l’ausilio dell’ “Anagrafe Tributaria”, hanno permesso di dimostrare che il professionista dall’armo 2013 al 2017, ha trasmesso in via telematica all’Agenzia delle Entrate ben 10.027 dichiarazioni dei redditi tutte relative a stranieri extracomunitari. L’Ufficio Stranieri della locale Questura ha ricevuto oltre un migliaio di dichiarazioni dei redditi prodotte dal ragioniere allegate a richieste di rilascio del permesso di soggiorno cd. “di lungo periodo”.

Denunce ai cittadini extracomunitari

Le indagini hanno già consentito alla polizia giudiziaria di denunciare, a piede libero, 13 cittadini extracomunitari che risultano aver utilizzato la suddetta documentazione falsa per richiedere il rilascio del permesso di soggiorno cd. di lungo periodo. Detta condotta integra il delitto di cui all’art. 5 co. 8 bis del d.lgs 286/98. L’Ufficio Stranieri della Questura ha rifiutato tutte le richiesta di rilascio del permesso di lungo periodo documentate con dichiarazioni dei redditi redatte dal suddetto ragioniere indagato.