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Roney, sbarca a Salerno l’erede di Davis

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Roney, sbarca a Salerno l’erede di Davis
Wallace Roney

Wallace Roney, jazzista afroamericano classe 1960, si esibirà il 19 ottobre al Modo di Salerno, regalando al pubblico la magia della musica jazz

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Wallace Roney, classe 1960.

Cresciuto nel mito del jazz e della musica nera, il musicista afroamericano porta con sé il ricordo e il peso del mentore Miles Davis.

Roney
Miles Davis

Armato di una semplice tromba e del suo personalissimo sound, Wallace Roney riporterà in vita la musica del maestro del Jazz, il 19 ottobre al locale Modo di Salerno.

Un’occasione imperdibile per assaporare il calore del jazz trasmesso da uno dei musicisti più amati ancora in vita.

Per Roney, Miles Davis, non è stato solo un riferimento musicale, ma uno scoglio da superare e un limite da varcare per raggiungere la vetta della musica.

Tanto è stata importante la musica del maestro per il giovane Roney, che alla sua morte fu proprio lui a rimettere insieme lo storico quintetto con Herbie Hancock, Ron Carter, Wayne Shorter e Tony Williams per celebrare la musica del trombettista di Alton.

Il suo ingresso nel mondo della musica è una vera e propria rivelazione. Dopo una gavetta da sideman con i principali maestri della tradizione jazzista afroamericana, la collaborazione con la Duke Ellington high school for the performing arts, gli studi al Berklee college of music e la collaborazione con i Jazz Messengers di Art Blakey, Roney avvia la sua carriera solista. Nel 1987 collabora con l’ensemble di Tony Williams, poi avviene finalmente l’incontro con Davis.

Una crescita artistica, la sua, che lo porterà alla premiazione nel 1979 e nel 1980 dalla prestigiosa rivista Down Beat come miglior giovane talento.

Roney diventa rapidamente punto di riferimento di molti giovani amanti del jazz, grazie alla sua musica resa unica nonostante si fondasse sulle scie di una pesante eredità. Il jazz non è mai stato, infatti, solo un genere musicale, ma un insieme di canti e di storie che in unico sound inneggiano la libertà di un popolo.

Come diceva Davis: “Quando suoni come suoniamo noi puoi pensare a quello che ti pare… oppure rilassarti e basta.”

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