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Lavori di restyling per la pasticceria “Imperio 1860”

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Lavori di restyling per la pasticceria “Imperio 1860”

Lavori di restyling per la pasticceria “Imperio 1860”, una delle più importanti pasticcerie della Regione Campania

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Imperio 1860 situata nel centralissimo Corso Diaz di Mercato San Severino in provincia di Salerno, nell’ottica di voler essere sempre di più un punto di riferimento della pasticceria artigianale campana, sta effettuando lavori nei propri locali volti a valorizzare ancor di più l’offerta alla clientela. Nel prossimo mese di Settembre, in occasione del 156^ anno di fondazione dell’antica dolceria, sarà festeggiata anche la riapertura dei locali con la proposizione al pubblico di degustazioni di dolci, semifreddi, torte.

imperio

La Pasticceria nasce nel 1860 ad opera di Donato Imperio, inizialmente nella bottega, definita “spezieria”, vengono preparati sciroppi, rosoli, frutta candita e dolci speziati. Donato Imperio è, infatti, uno “speziale manuale”, una figura intermedia tra il farmacista e lo speziale, specializzato nella preparazione di infusi e farmaci semplici. Nel 1950 Giovanni Pierri, che sin da ragazzo ha lavorato presso questa pasticceria,  rileva l’attività e continua la tradizione dolciaria nello storico locale, conservando i saperi acquisiti nel corso degli anni trascorsi e arricchendola negli anni nella varietà dei dolciumi preparati.

Nel 2011, durante le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il Comune di Mercato S. Severino attribuisce alla storica pasticceria targa di riconoscimento pubblico con inciso: “Alla Pasticceria Imperio nata ancor prima dell’Italia Unita e in Essa, da sempre, custode della migliore tradizione dolciaria della Città. Nel 150esimo anniversario della fondazione dello Stato Italiano“.

Nel 2014 alla dolceria viene consegnato dall’Unione delle Camere di Commercio nazionali il prestigioso riconoscimento nazionale di Impresa Storica, prima e unica nella Provincia di Salerno.

Lo storico locale mantiene ancora l’arredamento interno in legno con frontespizi, colonne, piccoli cassetti dove un tempo erano riposte spezie e confetti. Anche la vetrina esterna in legno di noce e l’insegna in gesso con due grossi medaglioni circondati da foglie di alloro sono rimasti quelli dell’epoca.

Sottostante al locale della pasticceria è presente una cantina a volte con la presenza di una fornace dove veniva preparata un tempo la frutta candita, un pozzo dal quale veniva attinta l’acqua, degli spazi dove poggiare botti per la conservazione dei canditi e degli sciroppi. La storia non scritta, quella che si tramanda di generazione in generazione, racconta che l’attività svolta nei locali storici fosse ancor più antica del 1860 e che proprio in questa cantina a volte sottostante si fosse svolta più di una segreta riunione carbonara dell’Italia pre-unitaria essendo collocata la città di Mercato in una posizione particolarmente favorevole, al confine tra Napoli, Avellino, Salerno e Benevento, luoghi questi dove la carboneria fu particolarmente attiva nel 1820-1821, al punto che fu necessario l’intervento di forze austriache a Napoli ed Avellino per sedare i moti rivoluzionari.

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