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Pubblica istruzione, questione rimessa alla corte di giustizia dell’UE

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Pubblica istruzione, questione rimessa alla corte di giustizia dell’UE

Precariato nella pubblica istruzione, questione rimessa alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Lo scorso 27 settembre si è tenuta la discussione in pubblica udienza, dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea a Lussemburgo, della questione relativa alla vicenda di un insegnante precario del comparto AFAM (Alta formazione artistica e musicale), il cui esito potrebbe avere effetti dirompenti per tantissimi docenti precari.Il docente in questione, assistito dall’Avvocato salernitano Antonella Mastrolia, che da anni collabora come legale con l’Organizzazione Sindacale SINTAS e GILDA-UNAMS, aveva subito l’abuso del contratto a termine per un periodo di oltre 15 anni prima di ottenere finalmente una nomina in ruolo.

Lo Stato italiano, in seguito all’emanazione della legge 107/2015, nota come legge sulla “buona scuola”, aveva negato il risarcimento del danno comunitario da abuso del contratto a termine. La legge riguarda quei docenti che sono stati immessi in ruolo, ancorchè abbiano subito per il passato l’ingiusta precarizzazione del rapporto di lavoro. Sulla questione dell’abuso del contratto a termine si era, infatti, pronunciata la Corte di Giustizia nel 2014 con la Sentenza “Mascolo”, sancendo l’illegittimità della normativa italiana, per violazione della direttiva CE 70/99.

La Corte di Giustizia dovrà ora stabilire, dunque, se la legge 107/2015, in virtù della quale si nega il risarcimento ai docenti ingiustamente precarizzati nel passato, sia compatibile o meno con il diritto dell’Unione europea e, soprattutto, se sia conforme ai principi della Sentenza “Mascolo”. Nell’ambito del processo instaurato a seguito di rinvio pregiudiziale della Corte di Appello di Trento, la Commissione europea, il massimo organo dell’Unione, ha sostenuto l’incompatibilità della normativa italiana con il diritto comunitario.

Come il protagonista della vicenda giudiziaria, altri lavoratori sono stati assunti dopo un lunghissimo periodo di precariato, si stima che la questione possa, infatti, riguardare circa 300 mila docenti assunti negli ultimi 10 anni. “La vicenda processuale è molto complessa dal punto di vista giuridico – afferma l’Avv. Antonella MASTROLIALo Stato italiano nell’ambito del pubblico impiego ed, in particolare, del settore della pubblica istruzione, ha violato sistematicamente il diritto comunitario, ricorrendo alla precarizzazione massiccia in luogo delle ordinarie procedure concorsuali. Il settore AFAM, poi, subisce un ulteriore svantaggio dovuto al fatto che la legge 107/2015 ha programmato le procedure concorsuali per il futuro ma esclusivamente per il settore scuola, tralasciando il settore AFAM. Riteniamo che non sia conforme al diritto europeo ed, in particolare, ai principi della sentenza Mascolo una normativa che cancelli il diritto ad ottenere il risarcimento del danno per l’ingiusta precarizzazione subita in passato dal lavoratore. Nel caso di specie il docente AFAM ha subito un’illegittima precarizzazione durata oltre 15 anni. La legge 107 non ha fatto altro che eludere sia la normativa comunitaria che il giudicato europeo. La Commissione europea, massimo organo dell’Unione, è dello stesso avviso, ed ha offerto una ricostruzione favorevole alle ragioni del lavoratore. Le conclusioni dell’Avvocato generale saranno illustrate il prossimo 6 dicembre”.

La vicenda processuale è stata oggetto di studio ed approfondimento anche da parte dell’Associazione forense Nova Juris , presieduta dall’Avv. Luca MONACO, che ha, per l’occasione, organizzato una visita guidata per l’Avvocatura salernitana. “Abbiamo approfittato dell’importante udienza che ha visto impegnata la collega MASTROLIA, peraltro componente del nostro Consiglio Direttivo, per organizzare una trasferta a Lussemburgo – ha spiegato il Presidente di Nova Juris, Avv. Luca MONACO – permettendo ai colleghi che vi hanno aderito non soltanto di assistere all’udienza ma anche di fare una visita guidata della Corte e di avere un confronto con un Referendario presso l’Avvocato Generale presso la CGUE e di approfondire con lui il ruolo, l’importanza ed il funzionamento della giustizia europea al fine di promuovere una maggiore consapevolezza del giurista nazionale rispetto al diritto dell’Unione Europea.