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SOS sicurezza al porto di Salerno: Vicinanza replica alla Croce Rossa

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SOS sicurezza al porto di Salerno: Vicinanza replica alla Croce Rossa

Vicinanza: “Nessun attacco, il vostro impegno è encomiabile. Lavorate senza una sede fissa nello scalo. Impegniamoci insieme per la sicurezza degli operai

La stoccata di Vicinanza alla Uil Trasporti: “Molte maestranze hanno paura di farsi licenziare e dopo un incidente di media entità tornano a lavorare dopo 24 ore dai fatti. Alcuni si fanno medicare sul posto e non vogliono farsi refertare in ospedale. Uniamoci in questa battaglia, evitiamo speculazioni. Un incidente sul lavoro non è importante solo quando qualcuno muore”.

Non era mia intenzione offendere l’impegno dei volontari della Croce Rossa di Salerno, la cui storia è ricca di pagine importanti e di cui andare fieri. Al contempo, però, è innegabile che sul porto di Salerno ci sia un problema sicurezza da affrontare“.

Così Gigi Vicinanza della Cisal provinciale replica ai vertici della Croce Rossa italiana di Salerno dopo aver denunciato l’ennesimo incidente al porto. “Non volevo offendere nessuno e chi conosce bene la mia storia sindacale sa anche che il confronto avviene sempre in modo civile e mai attaccando per partito preso. Al contempo, sono contento che si possa riflettere sul problema sicurezza al porto. Ad esempio, i volontari della Croce Rossa da tempo sono costretti a vagare nella struttura perché non hanno nemmeno una sede temporanea dove sostare tra un intervento e l’altro. Per non parlare della rete del 118, su cui in primis gli addetti ai lavori denunciano le carenze. Su questo c’è bisogno dell’aiuto di tutti, perché l’Autorità portuale non può pensare di avere questo livello di sicurezza all’interno dello scalo“.

Infine, la stoccata alla Uil Trasporti: “Al collega sindacalista rammento che ci sono lavoratori del porto che dopo un incidente si fanno medicare sul posto e non vogliono nemmeno essere trasferiti in ospedale. Altrimenti non si spiegherebbero solo i 400 interventi nel 2017 della Croce Rossa e di cui l’opinione pubblica non ne era al corrente. In molti, infatti, dopo un infortunio di media entità ritornano al lavoro come se nulla fosse accaduto. Questo avviene perché, con contratti sempre più precari, si ha paura di perdere la propria occupazione. Invito la Uil Trasporti a sposare la battaglia per la sicurezza all’interno del porto. Questo vorrebbe dire veramente non speculare sulla questione. Un incidente sul lavoro non è importante solo quando qualcuno muore“.