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Pontecagnano, Covid-19: cibo scaduto nel pacco alimentare. E’ polemica

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Pontecagnano, Covid-19: cibo scaduto nel pacco alimentare. E’ polemica
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Presunto cibo scaduto alle famiglie in difficoltà: scatta la polemica a Pontecagnano Faiano. Parla il direttore del Banco Alimentare Campania

Cibo scaduto all’interno del pacco alimentare: ecco alcune perplessità che i cittadini di Pontecagnano Faiano hanno manifestato pubblicamente sui social nella serata di ieri. La polemica nasce principalmente a seguito della segnalazione di una donna, residente nel Comune, che denuncia in un video le date di scadenza dei prodotti contenuti nei pacchi alimentari, consegnati alle famiglie in difficoltà.

Oltre 500 famiglie della città di Pontecagnano Faiano, durante la crisi economica dovuta dall’emergenza Covid-19, hanno richiesto questo servizio di sostentamento. L’Amministrazione rappresentata dal Sindaco Lanzara si è immediatamente adoperata per attivare l’erogazione del servizio.

Le paure di una madre si sono trasformate nelle paure di tutti coloro che ricevono il pacco alimentare. Per tali motivi ci ha pensato il direttore del Banco Alimentare Campania, Roberto Tuorto, a fare chiarezza: Da qualche anno poi la Legge 166/2016 ha finalmente uniformato la questione della data di scadenza dei prodotti alimentari al resto d’Europa. La data di scadenza è relativa solo ai prodotti freschi. I prodotti a lunga conservazione (compreso le merendine che ha ricevuto) hanno sulla confezione il “preferibilmente entro” e, per legge, possono essere consumati tranquillamente anche dopo tale data. Peraltro c’è proprio la proroga dell’azienda produttrice che la rassicura.

Il Direttore Tuorto ha poi tenuto a ringraziare che l’impegno contro lo spreco è fondamentale per evitare che cibi ancora buoni vengano considerati “scaduti”. In conclusione tiene a ringraziare l’amministrazione di Pontecagnano Faiano: “Mi permetto io di ringraziare il Sindaco Giuseppe Lanzara e l’assessore Paola Manzo
perchè, invece di stare barricati nelle loro case con i loro cari, vanno in giro con mascherine e guanti, a tentare di fare del bene, senza soldi e senza grandi disponibilità economiche che i comuni in questo momento non hanno a disposizione. Hanno trovato un furgone per venire a ritirare al Banco questa donazione “straordinaria”, si sono messi a fare i pacchi perché noi non abbiamo più tempo neanche per farli e sono andati in giro con i volontari del comune a distribuirli. Ripeto, perchè forse non è molto chiaro: GRATUITAMENTE.”
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