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Ospedale di Vallo della Lucania, scatta la denuncia della Uil Fpl

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Ospedale di Vallo della Lucania, scatta la denuncia della Uil Fpl

Ospedale di Vallo della Lucania, mancano 81 posti letto: scatta la denuncia della Uil Fpl. Il sindacalista Adriano Cirillo: “Non è stato attuato l’atto aziendale dall’Asl. Tutto questo è inaccettabile”

 

La Federazione poteri della Uil Salerno contesta la mancata realizzazione dell’atto aziendale da parte dell’Asl per l’ospedale di Vallo Della Lucania. Per il sindacato, infatti, si stanno di fatto sottraendo al nostro territorio 81 posti letto di degenza e assistenza, arrivando addirittura a 93 nei giorni che vanno dal venerdì al lunedì.

“Sulla carta hanno voluto accreditare il nostro Ospedale come  Dipartimento emergenza-urgenza di primo livello, punto spoke nella rete dell’Ictus, hub di primo livello nella rete cardiologica, spoke di seconda rete emergenze pediatriche”, ha spiegato il sindacalista Adriano Cirillo.

Avremmo dovuto avere quindi 322 posti letto attivi. A questi 322 posti letto, però, considerando la differenza che sussiste fra la teoria e la pratica, dobbiamo sottrarre i 16 della Gastroenterologia, i 10 dell’Oncologia, i 15 della Neurologia, i 20 della Riabilitazione. Per un totale di 61 posti letti inesistenti, reparti, intesi come posti letto di degenza, mai esistiti nel nostro ospedale e per i quali a oggi non si può nemmeno ipotizzare una data, se pure lontana e ipotetica, di apertura. Purtroppo la scrematura non finisce qui, a questi 261 bisogna ancora sottrarre quei posti letto persi per i vari accorpamenti e ridimensionamenti. Per altri fattori, poi, partendo da una dotazione di posti letto ipotetici di 322, siamo arrivati a una dotazione reale di 241 unità dal lunedì al venerdì e di 229 dal venerdì sera al lunedì mattina. Cosi facendo si priva il nostro territorio dell’equivalente di quanto, senza nulla togliere a loro, si fornisce a Pagani o a Oliveto Citra”.

Per Cirillo, dunque, a Vallo della Lucania c’è necessità di una dotazione aggiuntiva di personale pari a quella di un intero ospedale. “Gli errori si pagano, ma evidentemente qui non s’impara mai”, ha continuato.

“I 18 infermieri promessi, come si evince dal nostro discorso,  sono una goccia nel mare della carenza dei reparti già in funzione, figuriamoci se possono bastare per aprire i nuovi, a oggi esistenti solo sulla carta. Il ragionamento, nel suo complesso, ovviamente è più ampio e articolato di questo, ma questi dati possono almeno aiutare a capire, per larghe linee, la reale situazione del nostro ospedale”.