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Operazione “Nuceria”, tra i 136 indagati il patron della Nocerina Giovanni Citarella

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Operazione “Nuceria”, tra i 136 indagati il patron della Nocerina Giovanni Citarella

136 in totale i nominativi iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore nell’ambito dell’ operazione “Nuceria”, con seguente disposizione di sequestro di numerose società gestite dal gruppo Citarella, tra cui la Nocerina Calcio, o da alcuni loro prestanomi.

operazione "Nuceria"

E’ scattata questa mattina l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il patron della Nocerina, Giovanni Citarella, per suo fratello Christian e per il cognato Alfonso Faiella, accusati di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false ed al trasferimento fraudolento di valori: i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno sono infatti intervenuti, nell’ambito della delicata operazione “Nuceria”, su richiesta della Procura della Repubblica che ha poi permesso al GIP del tribunale di Nocera Inferiore di emettere le ordinanze.

Sono in totale 136 i soggetti indagati per la suddetta operazione “Nuceria”, scattata a seguito della denuncia di smarrimento di cinque assegni bancari – di valore totale pari a 55mila euro – da parte di un giocatore professionista allora tesserato con la Nocerina: le indagini, durate due anni, hanno portato a galla un complesso meccanismo di “architettura societaria” basato su società cartiere intestate a soggetti prestanome nullatenenti, alcuni dei quali reclutati addirittura tra i clochard , che permetteva loro di inserirsi in appalti pubblici della Provincia di Salerno, aggiudicandoseli non prima di aver versato tangenti con soldi provenienti proprio dalle società intestate ai prestanome.

Le società sequestrate sono in totale 54: tra queste 28 erano presenti sul territorio di Nocera Inferiore, quasi interamente o integramente in mano al gruppo Citarella. Le altre 26, risultanti ai prestanome ma di fatto sempre dei Citarella, avevano sede nel laziale – tra Roma e Frosinone -.

Il sistema complessissimo svelato dalla delicata operazione “Nuceria” ha portato a galla numerose frodi oltre ad un gran numero di persone direttamente coinvolte nel circolo vizioso – molti dei quali funzionari pubblici e/o bancari – che permettevano alle operazioni fraudolente di avvenire senza alcun problema, anche nel caso in cui tali operazioni venissero effettuate da soggetti privi di qualsiasi autorizzazione, con gravi danni anche all’Erario considerato che le cartiere non hanno mai dichiarato alcun reddito, evadendo imposte dirette ed indirette per svariati milioni di euro.

Nell’ambito delle indagini svolte dai militari per l’ operazione “Nuceria” sono stati svelati circuiti molto complessi, secondo cui le società in mano ai prestanome avevano – tra le varie mansioni – il compito di pagare – a nero – giocatori, staff tecnico e dirigenziale della Nocerina.

Tutto questo ha comportato sottrazione di materia imponibile per milioni di euro, rendendo l’erario “vittima” del complesso sistema architettato.

Di seguito i dati più rilevanti forniti dalla Guardia di Finanza nell’odierna conferenza stampa post operazione “Nuceria”.

In particolare, è stato disposto – tra gli altri -il sequestro:

–     di società intestatarie di un notevole patrimonio immobiliare;

–     del 42% del capitale sociale dell’ASG Nocerina SRL;

–     del 50% della società che gestisce il PARK HOTEL a Mercato San Severino (SA)  

In sintesi, la misura reale in argomento ha avuto ad oggetto il sequestro di:

–     quote rappresentative del capitale sociale di nr. 54 società;

–     n. 53 fabbricati (appartamenti, villini, negozi, locali commerciali e box);

–     n. 06 terreni;                                                 

–     n. 95 autoveicoli e motocicli;                                                                                                   

–     n. 1 imbarcazione;

–     somme di denaro giacenti su circa 150 rapporti di natura finanziaria (c/c, libretti di deposito, deposito titoli) in corso di quantificazione.

Infine, è stato disposto il sequestro per equivalente ai fini tributari, corrispondente all’imposta evasa, pari a circa 34 milioni di euro.