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Nel Vallo di Diano arrivano le trivelle, ma non il lavoro

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Nel Vallo di Diano arrivano le trivelle, ma non il lavoro

Ancora una volta c’è il serio rischio che nel Vallo di Diano e nella confinante Basilicata arrivino le trivelle delle multinazionali del petrolio. Questa volta la richiesta ad esplorare il sottosuolo dell’area è arrivata dall’Appenine Energy Spa, nell’ambito del progetto chiamato Tardiano che dovrebbe coinvolgere otto comuni della Lucania e due della provincia di Salerno cioè Montesano sulla Marcellana e Casalbuono, in un’area che complessivamente misura oltre 212 kmq. Ora saranno le due regioni a decidere se dare parere positivo o meno al progetto.

Intanto dubbi e perplessità sono stati espressi da più parti. Alcuni geologi sottolineano come la zona in questione sia una delle più ricche di acqua del meridione e le estrazioni di petrolio metterebbero inevitabilmente a repentaglio le falde acquifere. Complessivamente nell’area del permesso Tardiano vi sono circa 4000 ettari di bacini endoreici, quasi  tutti  in Campania. Secondo gli esperti si tratta di un patrimonio idrico di insostituibile importanza in un periodo tra l’altro, di grandi cambiamenti climatici.

Durissimo il comunicato  dell’associazione Cilenvallo che oltre a ribadire un no deciso all’estrazione, si chiede dove siano finiti i progetti di occupazione lavorativa nel settore del turismo tanto promessi.’’ Oggi il tempo è scaduto, i suicidi per la crisi hanno mietuto vittime anche nel Vallo di Diano’’ ribadisce l’associazione, che propone invece, una maggiore coesione tra i paesi del comprensorio con la creazione di un consorzio in grado di valorizzarne e difenderne le inestimabili bellezze.