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Morto per una lite, Dario Ferrara non ce l’ha fatta

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Morto per una lite, Dario Ferrara non ce l’ha fatta

Non ce l’ha fatta Dario Ferrara, il giovane ragazzo di Nocera Inferiore che ha battuto violentemente la testa in seguito ad una lite. Gli amici tutti si stringono nel dolore 

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AGGIORNAMENTO ORE 16:47 -> Secondo l’ultimo bollettino medico dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è ufficialmente avvenuto il decesso. Dario Ferrara purtroppo è spirato e ha lasciato un enorme vuoto nell’animo di parenti, amici e conoscenti. Gli inquirenti potranno ora procedere con l’autopsia, per accertare le cause precise e del coma e della successiva morte. Probabilmente i genitori procederanno con una donazione d’organi, per far sì che Dario possa continuare a vivere e a far vivere altre persone. Nessuno dimenticherà mai quel viso d’angelo.

AGGIORNAMENTO ORE 13:09 -> Labili segnali di speranza alimentano gli ultimi concitati momenti. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, sono ancora presenti i fievoli segni di vita del giovane Dario Ferrara. In attesa di un ultimissimo bollettino medico, ecco cosa ha postato il sindaco Manlio Torquato pochissimi minuti fa «Vengo informato ora che Dario sta ancora lottando in una condizione disperata. Nello scusarmi per aver dato credito a chi mi ha comunicato una situazione già irreversibile, mi unisco, ci uniamo alla famiglia nella speranza e nella preghiera. L’emozione e la rabbia hanno preso anche in me il sopravvento».

 

Capita spesso di avere il blocco dello scrittore, soprattutto in situazioni in cui ci si rende conto che si sta dando una notizia che mai si avrebbe voluto dare. Quando vieni a sapere che un tuo coetaneo che ha frequentato la tua stessa città, la tua stessa scuola, il tuo stesso stadio e il tuo stesso campo da calcio purtroppo è venuto a mancare dopo esser stato per due immensi ed infiniti giorni in agonia. Quello che ti prende e che ti lascia impietrito è il come una giovane vita di soli 22 anni possa essere distrutta e spezzata in così poco tempo, senza concederti neppure il tempo di chiarirti le idee sull’accaduto.

È sconvolgente pensare a quella fredda e implacabile velocità con la qualedario ferrara Dario Ferrara si è spento, quel tifoso Molosso conosciuto dagli amici più stretti come “Millebolle” e che tanto aveva a cuore i colori rossoneri. Tantissimi i messaggi di vicinanza e sostegno morale che stanno arrivando in queste ore alla famiglia, che stretta nel dolore ha continuato a sperare fino all’ultimo secondo che Dario riaprisse gli occhi per dire magari «wa che sogno che ho fatto!».  In questo momento chi sta scrivendo non vuole essere né un organo di stampa, né un giornalista, né un cronista ma un semplice ragazzo di Nocera come tutti gli altri, che sente la violenza di questa morte aberrante e che non ha parole per esprimere, oltre alla profonda tristezza, la rabbia nei confronti di chi questa vita l’ha disintegrata in pochi istanti. Secondo gli ultimi aggiornamenti F.P.P, il presunto aggressore di Dario Ferrara, si sarebbe costituito al commissariato nocerino, accompagnato dal suo avvocato, il quale sarebbe stato interrogato ammettendo la lite, ma nient’altro.

Anche il sindaco di Nocera Manlio Torquato esprime cordoglio per l’avvenuto con un post su FB : «Apprendo con grandissimo dolore che il giovane Dario non ce l’ha fatta. Come uomo, come padre e come primo cittadino mi ribello ad una tragedia assurda frutto di brutalità e irresponsabilità.  Non si deve morire a 21anni così!continua il sindaco di Nocera InferioreA noi, padri e madri dei giovani di questa comunità, il compito di essere educatori attenti, responsabili. Severi, se e quando necessario. Ai giovani il compito di rispettare gli altri, l’altro. Abbraccio la mamma di Dario, il papà, la sua famiglia. Un bacio a te Dario, da tutti noi. Da tutta Nocera»

Ciò che continua a martellare nelle tempie è il pensiero che non si può morire così. Troppi i fatti di cronaca legati alle risse e ai litigi giovanili, che negli ultimi tempi continuano a dilagare e a far parlare la cronaca. Non si può dire addio ad una giovane vita per una lite stupida e senza motivo, scoppiata un maledetto sabato pomeriggio davanti ad un bar. Non si possono spezzare i sogni di un ragazzo di 22 anni con una violenta botta alla testa, il destino non può essere così crudele. Ciao Dario 

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