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All’Accademia Militare di Pozzuoli: “Afghan West-Voci dai Villaggi”

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All’Accademia Militare di Pozzuoli: “Afghan West-Voci dai Villaggi”

Il  reportage delle giornaliste di Katiuscia Laneri, Samantha Viva ed Elisabetta Loi per Bonfirraro Editore, sarà il pretesto per parlare del rapporto tra operatori dell’informazione e militari in aree o momenti di crisi. Il confronto si terrà il 23 gennaio 2014, ore 14, presso l’Accademia Aeronautica Militare di Pozzuoli (Napoli).

Libano, Afghanistan, l’emergenza rifiuti a Napoli, il terremoto in Emilia Romagna, il fenomeno Lampedusa: questi luoghi e momenti difficili devono la loro divulgazione al lavoro di giornalisti esperti e appositamente formati per operare in condizioni rischiose e precarie. Professionisti che talvolta non sono rientrati in patria, non hanno portato a termine un’inchiesta o un reportage perché assassinati, rapiti o intimoriti.

Inviati o corrispondenti che, se non opportunamente preparati, potrebbero risultare di intralcio a chi è impegnato nel ripristino della stabilità mettendo a rischio l’incolumità di tutti. Allo stesso tempo forze armate, polizia, protezione civile e chiunque sia designato alla difesa e alla sicurezza di popolazioni e territori riconosce nel giornalista un importante ruolo di intermediazione col pubblico. Ed è per questo che lo Stato Maggiore della Difesa ogni anno organizza corsi di formazione destinati agli ufficiali addetti alla pubblica informazione per meglio prepararli a rapportarsi coi media. Allo stesso tempo supporta le università e la Federazione Nazionale della Stampa nella formazione di giornalisti destinati ad operare in aree di crisi al seguito delle truppe, ovvero gli embedded.

“Afghan West, voci dai villaggi”con i testi di Samantha Viva, le fotografie di Elisabetta Loi ed il video di Katiuscia Laneri, è nato in seguito a un media tour delle tre embedded tra Herat, Shindand e Bala Boluk, e racconta la realtà odierna del paese islamico cercando di indagare sui possibili esiti che il contributo dei militari italiani, soprattutto nella parte occidentale, avranno sul volto dell’Afghanistan di domani, in vista della fine della missione Isaf nel 2014 o del suo più probabile ridimensionamento nel numero e nelle funzioni.

«Della realtà afgana si sa pochissimo – affermano le autrici – quasi nulla si racconta di come la gente stia cercando di af- francarsi dalla criminalità, dall’oppio, dai pregiudizi e dall’isolamento». Troppe cose c’erano da riportare al di là delle poche righe di un articolo, un minuto di servizio o l’immagine pubblicata. Da qui l’idea di unire il tutto, in 168 pagine ed un codice a barre, delle tre giornaliste che hanno superato le distanze (Samantha è catanese, Katiuscia napoletana ed Elisabetta sarda) grazie alle nuove tecnologie riuscendo a portare a termine un lavoro che sta riscuotendo l’apprezzamento sia del mondo civile che militare.