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Italia Under 17 agli ottavi come seconda

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Italia Under 17 agli ottavi come seconda

L’Italia di Mister Zoratto che nella terza gara del girone “B” è stata sconfitta per due a uno dall’Uruguay   aspetta agli ottavi,come seconda classificata, la seconda del gruppo “F”, ossia una tra Nigeria, Messico o Svezia.

Emirates Club Stadium di Ras al-Kaima  23 Ottobre 2013 ore 17:00 (15:00 in Italia)

Mondiale di calcio Under 17  Uruguay  -2-  Italia -1- .

Ha diretto l’incontro l’arbitro Khalil Al Shummrani dell’Arabia Saudita che ha ammonito quattro calciatori dell’Urugay: Faber, Bregonis, Acosta e Buschiazzo ed ha concesso un minuto di recupero nel primo tempo e quattro nel secondo.

Per questa gara importante solo ai fini della classifica finale del gruppo “B” in quanto Uruguay e Italia già qualificate agli ottavi e dove all’Italia bastava anche un pari per conquistare la prima posizione, Mister Zoratto ha schierato la seguente formazione: Scuffet tra i pali, Calabresi,  De Santis, Capradossi, Dimarco, Steffè (70° Baldini), Romano (79° Fabbro), Pugliese, Parigini (61° Palazzi), Vido e Cerri. In panchina : Audero, Pirrello,  Lomolino, Tutino,  Ferrari,  Tibolla e Calabria.

A qualificazione acquisita, la gara di oggi degli Azzurrini è sembrata senza mordente. Dall’altro lato del campo una Nazionale Uruguayana molto più grintosa, così come lo dimostrano i tanti cartellini gialli, che voleva ed ha ottenuto il primo posto nel girone che gli consentirà di affrontare una squadra terza qualificata.

Italia-parigini
Fonte: Tuttotoro

Di Parigini all’undicesimo il goal che dà il momentaneo vantaggio all’Italia, il ragazzo del Torino che gioca in B con la Juve Stabia si è dimostrato molto opportunista trovandosi sotto rete al momento opportuno e con un’azione insistita mette alle spalle del portiere Sudamericano Cardozo. Nel complesso buona la sua gara con a tratti buoni spunti in velocità. Passano solo tre  minuti quando sugli sviluppi di un angolo Faber pesca tutto solo Bregonis che di testa batte un incolpevole Scuffet e porta la gara in parità. Con questo risultato si và al riposo non senza dimenticare che il risultato resta fermo sull’uno a uno, solo grazie a uno Scuffet strepitoso prima su un funambolico Pizzichillo e poi su un fortissimo tiro di Latorre.

I Sudamericani cominciano subito forte la seconda frazione di gioco cercando di incrementare maggiormente le azioni di attacco con una maggior circolazione di palla, ed al sessantacinquesimo trovanoil gol del definitivo vantaggio: Otormin è bravo ad eludere la chiusura di De Santis e Calabresi e far filtrare il pallone al limite per Benitez che di prima intenzione trafigge a fil di palo Scuffet.

Romano
Fonte: Il Secolo Nuovo

Fino all’ottantottesimo nonostante i tre cambi effettuati da Zoratto , prima Palazzi per Parigini, poi Baldini per Staffè ed infine Fabbro per il napoletano Romano, l’Italia non crea grossi problemi al suo avversario. Solo nel finale i ragazzi di Zoratto si scuotono e con Cerri mancano clamorosamente il pari all’ottantottesimo di testa su corner di Palazzi ed al novantesimo con una zampata in scivolata che concede gloria a Cardozo per il suo eccellente intervento in presa bassa. Finale Uruguay due – Italia uno.

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Pasquale D’Aniello, giornalista, nato a Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli. Da sempre appassionato di calcio con alcune esperienze dilettantistiche sul campo e sulla panchina. Autore nel 2012 del Libro: "Scugnizzeria agli Albori di un Successo"​ e premiato a Gallipoli nel 2015 (Torneo Internazionale che assegna il Trofeo Caroli Hotels), quale miglior giornalista del calcio giovanile. L'approccio con il calcio giovanile dilettantistico e professionistico da qualche decennio, ha fatto maturare in me nuove convinzioni ed intravedere nuovi orizzonti. "​ Il calcio è educazione, è economia, è uno dei modi di essere società"​. Tutto questo mi ha portato ad essere un "Cronista del calcio giovanile Campano"​, con il fine ultimo di far comprendere che questo Sport deve essere una sana sfida per misurare l'estro calcistico e nulla ha, che possa riguardare il fanatismo e qualsiasi altra devianza che provoca rancore anche a pochi metri di distanza tra i vari campi di calcio. La fortuna poi, di incontrare tantissimi professionisti legati a questo mondo, ha fatto il resto...