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L’estetica del decanter il primo libro di Luca Cantore

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L’estetica del decanter il primo libro di Luca Cantore

L’estetica del decanter è il primo libro di Luca Cantore. Sarà presentato a Salerno il 9 maggio nel Palazzo di città, sede dell’Amministrazione comunale

L’estetica del decanter – Sarà presentato all’interno del Salone dei Marmi, del Palazzo di Città, il libro scritto da Luca Cantore al suo esordio. Interverranno, tra gli altri, il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e l’attore Antonio Landi che declamerà un estratto del libro.

Il libro “L’estetica del decanter”, edizioni Il Papavero, è un intreccio di pagine tra malinconia e divertimento in cui si srotolano le avventure del protagonista che riflette, in prima persona, sull’assenza di senso dell’esistenza; oscillando tra l’ironia e il sarcasmo. Questo libro crea un’architettura sentimentale, una mappatura del mondo, che ha l’ambizione di affrontare la profondità della vita con enorme superficialità e viceversa.

Massimo Crotti, che ha curato la sinossi, ha scritto: “L’intero significato del libro si potrebbe riassumere nel suo titolo, ermetico e fuorviante: il decanter, infatti, per la sua forma”  è “un oggetto dalla indiscutibile eleganza e bellezza. Talmente gradevole… che, ognuno, è disposto a trascurarne il suo unico, per quanto enorme, difetto: l’assenza, quasi totale, di utilità.

Poi aggiunge: “Osservando… che i veri decanter, in fine, non siano altro che gli esseri umani stessi: mezzi pieni, mezzi vuoti, stracolmi o meno, mentre s’arrabattano in questa favola divertente e dolorosa che è la vita.

Il libro ha ricevuto le recensioni di nomi illustri come Vittorio Sgarbi, Luca Doninelli, Jan Blancheart, e Vincenzo Napoli, tra gli altri.
Lo scrittore e giornalista Luca Doninelli ha scritto: “Finalmente anche in Italia uno scrittore che non ha paura, anzi ha il coraggio, di stare dalla parte sbagliata della vita e del mondo.

Luca Cantore D’Amore

Luca CantoreLuca vive a Milano ma nasce a Salerno 27 anni fa. Da sempre si contraddistingue per la sua passione del bello, dell’arte e per la sua loquacità. Un sogno nel cassetto, una gran bella moto. Infine, il calcio: “La cosa più importante delle cose non importanti”, come gli piace affermare. Dopo tre lauree si occupa di Storia e critica dell’arte.

Ferdinando Passalia (professore e latinista) nella presentazione della biografia dell’autore scrive: “Luca Cantore D’Amore pur di non lavorare mai, consegue tre corone d’alloro: tra cui quella in Architettura d’interni e Interior Design e in Storia dell’Arte; ma a lui questa cosa non piace. A lui sarebbe piaciuto, invece, unire ufficialmente i suoi due cognomi. Ma non lo ha mai fatto.”

Poi termina: “La passione per la scoperta, la perenne necessità del nuovo, la fame di vita, l’attaccamento viscerale alle radici, sono gli ingredienti imprescindibili dell’otium in cui da sempre sguazza libero, assecondando sempre e solo una cosa. Una cosa che non è una cosa: la passione per la bellezza”.

Alla prima che si terrà giovedì 9 maggio seguirà una seconda presentazione il 24 maggio alle 10,00 al Politecnico di Milano presso l’Aula Magna Castiglioni.