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La Città, sciopero dei collaboratori e dei redattori del quotidiano salernitano

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La Città, sciopero dei collaboratori e dei redattori del quotidiano salernitano

Questa mattina, sotto la sede del quotidiano La Città di Salerno, lo sciopero di protesta contro la cessione ad un’altra società della redazione

Questa mattina, sotto la sede della redazione de La Città, in piazza Sant’Agostino a Salerno, è proseguito lo sciopero promosso dai redattori e poligrafici del quotidiano salernitano.

Iniziato ieri, dopo l’incontro-scontro tra azienda e sindacato, lo sciopero è nato come protesta e preoccupazione alla determina di cessione della redazione ad un’altra società: lo sciopero, in tal senso, mira a far ottenere trasparenza e rassicurazioni sulla continuità della testata giornalistica e dei termini occupazionali dei collaboratori de La Città.

La giornalista Clemy De Maio, ha fatto chiarezza sull’attuale situazione del quotidiano: “Gli interrogativi riguardano quella che è la composizione societaria che è stata cambiata senza avvisare e, soprattutto, la reale proprietà della testata attualmente ignota. Infatti, non abbiamo idea di chi sia il proprietario del quotidiano ed è uno scenario inquietante. Non sono in gioco solo i posti di lavoro ma è in gioco la libertà dell’informazione. Chiediamo a tutte le autorità di intervenire. Facciamo un appello al presidente di Confindustria, al Gruppo L’Espresso. Purtroppo i nostri timori si sono realizzati”.

Anche il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, presente nell’area adibita allo sciopero – come riportato da ASalerno.itha mostrato indignazione per l’incresciosa situazione dei giornalisti de La Città: “Siamo qui per denunciare le gravissime violazioni che i colleghi hanno scoperto e che hanno portato a questi giorni di sciopero, uno sciopero sacrosanto. Qui o si ripristinano le condizioni di legalità oppure c’è bisogno davvero di un intervento massiccio. Giusto l’appello anche agli imprenditori, al presidente degli Industriali, affinché si faccia chiarezza sulla proprietà. La vendita occulta ad una società di schermata è una cosa di una gravità inaudita, per questo devono intervenire le Istituzioni. Siamo pronti anche a fare un presidio continuo finché non verrà fatta chiarezza”.

Anche il Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, era presente allo sciopero, per dimostrare la sua solidarietà e per esprimere il suo parere sulla stampa cittadina:“Bisogna seguire con grande attenzione quanto succede. Noi abbiamo a cuore la stampa cittadina. Vedo tra di voi volti amici che talvolta anche con severità guardando quanto accade a Palazzo di Città. Le testate giornalistiche devono essere salde, bisogna pensare a tutte le possibilità di lotta per impedire che una sola voce vada persa. Bisogna instaurare corrette relazioni sindacali che tengano informate su quanto si intende fare e si sta facendo. Ci sta particolarmente a cuore il destino professionale dei tanti di voi e non penso che questo possa essere sciupato con azioni discutibili. La libertà di stampa è importante”. 

“La vertenza che coinvolge i lavoratori del quotidiano La Città di Salerno mina la libertà d’informazione nel nostro territorio. Quello che sta accadendo in questi giorni, con la cessione della testata da parte di Edizioni Salernitane srl ad una società “schermata” di cui non si conoscono i soci, rende la vicenda ancora più inquietante”. A dirlo è è il deputato di Articolo Uno-Mdp, Michele Ragosta, che questa mattina ha partecipato al presidio sotto la redazione de La Città.

“Nei giorni scorsiha ricordato Ragostala proprietà aveva comunicato l’avvio delle procedure di cassa integrazione, le cui modalità dovevano essere discusse in un incontro con le organizzazioni sindacali il prossimo 7 novembre. Incontro che è stato revocato dopo che i giornalisti avevano scioperato il 26 ottobre come segno di protesta per la mancata risposta su alcuni punti che riguardavano la cessione della testata”.

“I giornalisti hanno denunciato la mancata comunicazione da parte di Edizioni Salernitane srl della cessione delle quote societarie ai sensi della legge sull’Editoria. Nei prossimi giorni interrogheremo il Governo, proprio per sapere se si è a conoscenza di questi passaggi e se è stata rispettata la legge e l’obbligo di comunicazione della cessione delle quote agli organismi preposti” – ha concluso Ragosta.

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Classe 1986, specializzata con lode in Storia dell'Arte Contemporanea [cattedra di Carla Subrizi, La Sapienza] con la tesi “Trouble Every Day: Tous Cannibales, la voracità da tabù ad arte, dall’arte alla società”. Da sempre interessata all’arte come alla scrittura, e alla comunicazione in genere, scrive di cultura, politica e attualità. Storica dell’Arte, esperta SEO e freelancer per vocazione, attualmente collabora anche con Artribune e Tiragraffi Magazine. Da marzo 2013 cura un personale blog sull’arte: ArtFriche Zone. “Soltanto quando il senso di associazione nella società non è più abbastanza forte da dare vita a concrete realtà, la stampa è in grado di creare quell’astrazione, il pubblico” (Dwight MacDonald).