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La bellezza esteriore è solo un fatto estetico? Il vero “secret” è un altro!

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La bellezza esteriore è solo un fatto estetico? Il vero “secret” è un altro!

Molto spesso circolano motti come “Altezza mezza bellezza”, “Chi bella vuol comparire molto deve soffrire” e simili. Vi stupireste se vi dicessi che in realtà non è più così? Innanzitutto la bellezza oggi non viene più vista come un fatto esclusivamente ereditario, ma come qualcosa che si può acquisire. Secondo: non è detto che per essere belle occorra soffrire maledettamente. Anzi.

Partiamo dall’inizio: qualche anno fa, appena uscito, quando era ancora in cima alle classifiche, leggevo per la prima volta “The Secret”, di Rhonda Byrne. In seguito ho scoperto che i principi contenuti in questo libro erano frutto di una filosofia new-age molto di moda (soprattutto in America) e che esistevano un mucchio di altri libri come quello. Interessante? E va bene, leggiamo. E cosa scopro? Secondo questo libro, l’intensità dei nostri pensieri positivi e negativi può modificare gli eventi della nostra vita futura: ad esempio un desiderio positivo molto intenso probabilmente si realizzerà dopo un paio di giorni, mentre una serie di pensieri negativi, dopo un po’ di tempo, possono determinare qualcosa di molto spiacevole.

Rhonda scomoda Leonardo Da Vinci e altri grandi geni per convincerci che basta essere positivi per cambiare la propria vita in meglio. Ma allora, se si pensano soltanto cose orribili, la vita degenera per forza? Ecco, non è questo propriamente corretto. Ho imparato col tempo a cogliere solo l’essenza di queste nuove filosofie, il principio buono da cui partono, scartando il resto (che è inutile).

Innanzitutto, non è solo “pensando” di dimagrire che si può ottenere un fisico snello. E questo mi pare ovvio. Ma ciò che la Byrne (e tanti come lei) cercavano di dire, è che per fare il primo passo verso una vita soddisfacente non bisogna partire sfiduciati. Se è vero che l’ ”ottimismo è il profumo della vita”, da solo, però, non basta: dopo questo primo passo c’è una seconda fase, l’accettazione. Se noi donne siamo consapevoli che non potremo mai vestire una 40, perché semplicemente abbiamo una costituzione troppo diversa da una silfide o abitudini golose, siamo già a metà strada verso il benessere psico-fisico.

E poi? Una volta consapevoli, dobbiamo informarci (sui prodotti che ci aiutano a sentirci belle, sulle nuove collezioni degli stilisti che adesso puntano su modelle oversize), evolverci, crearci un gruppo di amici, conoscere gente e magari acquisire nuovi followers sui social network, rinnovando un po’ il nostro look e noi stesse (vuoi mettere la frustrazione di condividere un link con gli unici due amici di Facebook, tuo cugino e l’amica perennemente occupata?). Già, evolverci imparando a vestire non secondo gli abiti che riteniamo più belli, ma scegliendo quelli che ci stanno meglio. Per presentarsi meglio alle feste e in discoteca. Intessere relazioni. Crescere, insomma: ma senza dimenticare di ritagliarsi un po’ di spazio per se stesse, per il proprio relax e la propria realizzazione.

Così Chiara Cecilia Santamaria, mamma per caso, decide di aprire un blog (www.machedavvero.it) e adesso scrive per Vanity Fair e Cosmopolitan. Così una laureata in Giurisprudenza si inventa “consulente matrimoniale”, per assistere legalmente e psicologicamente coppie in crisi e guadagna cifre esagerate. Insomma, se ci si cura per almeno mezz’ora al giorno, ci si sente belle e rilassate, non solo si viene apprezzate, ma spuntano fuori ottime idee. Questo è il vero “secret”: la bellezza esteriore è superata. Adesso, cominciate a sentirvi belle dentro.

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