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La Baronissi del futuro candidata al bando “Piano Città” varato dal ministro Passera

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La Baronissi del futuro candidata al bando “Piano Città” varato dal ministro Passera

Il progetto presentato ha un valore di 16 milioni di euro e riguarda lo sviluppo di tre macro-aree: centro cittadino, le frazioni Antessano e Saragnano

 

Baronissi, 16 ottobre 2012 – Il design della Baronissi del futuro al vaglio della commissione ministeriale incaricata di valutare i progetti candidati al decreto “Piano Città” varato dal ministro Passera. La pianificazione progettuale, delineata dall’architetto Fiorenzo Manzo, è stata inviata lo scorso 3 ottobre ed è strutturata su tre macro-aree (il centro cittadino, le frazioni Antessano e Saragnano) per una richiesta di finanziamento complessivo pari a 16 milioni di euro.

«La proposta di Baronissi per la formulazione del “Piano Città” riguarda il recupero dei quartieri maggiormente popolati del territorio comunale e che hanno avuto negli ultimi anni il maggior sviluppo – spiega l’assessore all’Urbanistica Sabatino Ingino – Sono stati, quindi, individuati interventi di riqualificazione in tre distinti ambiti che però, per la loro particolare valenza e posizione, avranno influenza sull’intero territorio. Il primo ambito individuato interessa il centro della città – Baronissi centro e Sava ­fino all’area in cui è ubicato il campus universitario; il secondo ambito interessa la fascia Ovest del territorio comunale ed in particolare la frazione Saragnano in cui recentemente sono state localizzate funzioni di rilevanza anche extra­territoriale (Liceo Scientifico), esso abbisogna di un adeguamento della rete infrastrutturale per decongestionare la attuale viabilità non adeguata e alleggerire il centro storico e migliorare le possibilità di transito del trasporto pubblico; il terzo ambito riguarda la fascia Sud Est della città, e in particolare la frazione Antessano in cui la crescita degli ultimi anni del tessuto urbano non è stata adeguatamente sostenuta da interventi di riqualificazione e sono rimasti irrisolti problemi di carenza di infrastrutture e di dotazioni di standard. Gli ambiti descritti – sottolinea – sono stati individuati, oltre che per la valenza territoriale, anche perché in tali ambiti sono già in fase di avvio, con piani attuativi (P.U.A.) già approvati interventi privati rilevanti e i “programmi complessi” entrambi innanzi puntualmente descritti. Si tratta quindi per tutti e tre gli ambiti individuati di progetti immediatamente cantierabili con fondi esclusivamente privati o con utilizzo di fondi pubblici già disponibili sulla partenza dei quali gli amministratori pubblici locali fanno leva per riavviare l’attività edilizia, in grande crisi, e di riqualificare porzioni importanti della città. Le risorse che si richiedono con la presente proposta di contratto di valorizzazione consentirebbero il pieno completamento degli interventi e un concreto incentivo all’iniziativa dei privati coinvolti».

 

 

«Dal 2003 è vigente un Piano Regolatore Generale che ha disciplinato le trasformazioni in un’ottica di “sviluppo sostenibile” escludendo l’utilizzo del territorio aperto, infatti, il “territorio da urbanizzare” è stato individuato esclusivamente all’interno del tessuto urbano (utilizzando vuoti urbani), da cui la denominazione Territorio da Urbanizzare Intercluso ­T.d.U­I, in cui la nuova edificazione è ammessa previo redazione di piani attuativi che prevedano una riqualificazione dell’area, il riammaglio di vari ambiti urbani esistenti e la individuazione all’interno del comparto dei necessari spazi pubblici e standard – prosegue l’assessore Ingino – applicando le metodologie perequative il Piano prevede che alcune aree “gemellate” individuate secondo esigenze di riqualificazione degli ambiti siano cedute al Comune per realizzare standard e il potenziale edificatorio trasferito nel comparto a cui l’area stessa è gemellata. Con tale meccanismo e con l’approvazione dei Piani Attuativi (PUA), proposti da stakeholders locali (proprietari delle aree interessate dagli interventi di trasformazione, imprese etc.), il Comune sta acquisendo al patrimonio comunale una serie di aree strategiche per realizzare servizi pubblici (standard connessi ai nuovi interventi e per un recupero di quelli pregressi)».