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Isis e clan, l’inchiesta sui tesori rubati aperta dalla Procura di Salerno

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Isis e clan, l’inchiesta sui tesori rubati aperta dalla Procura di Salerno

Una macelleria nelle frazioni alte di Vietri diventa punto di riferimento per esaminare le antichità portate via dall’Iraq, dalla Siria, dal Libano, dall’Egitto

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Arte antica in cambio di armi: un affare tra ‘ndrangheta e Isis che passerebbe anche da Vietri sul Mare.

La Procura di Salerno ha avviato un‘indagine sul presunto traffico di reperti archeologici depredati dall’Isis tra Iraq, Siria, Libano ed Egitto che, secondo un articolo pubblicato da La Stampa e Il Secolo XIX ieri mattina, farebbe tappa anche a Vietri sul Mare, sulla Costiera Amalfitana. La Procura, diretta da Corrado Lembo, ha dato incarico alla polizia giudiziaria di approfondire le notizie di stampa. Nei prossimi giorni infatti gli inquirenti potrebbero ascoltare l’autore dell’articolo in merito alle notizie pubblicate.

Attivata la procedura di indagine, sul territorio stanno operando i carabinieri del comando provinciale di Salerno, quelli del Ros e i colleghi della Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. Si tratterebbe, stando a quanto riportato dagli articoli, di un asse tra la ‘ndrangheta e l’Isis che, tra i suoi punti d’appoggio, vedrebbe anche il piccolo borgo costiero di Vietri sul Mare. Dalla Calabria, un emissario dell’organizzazione criminale pare che giungesse fino al comune alle porte della Costa Divina: qui, in un noto albergo del posto, si tenevano incontri per “commerciare” i reperti archeologici trafugati dall’Isis a Sirte e approdati al porto calabrese di Gioia Tauro.

Merce di scambio le armi, provenienti dall’est Europa. «Abbiamo studiato il “Pil del terrore” e sappiamo che una delle componenti è il mercimonio delle opere d’arte – commenta il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano – Su quanto scrivono i giornali sono, ovviamente, in corso attività di monitoraggio preventivo e anche di indagine laddove ci sono i presupposti. Tutto il fatturato criminale del sedicente stato islamico nasce da una serie di fattori e fra questi la vendita di opere d’arte sfuggite alla furia iconoclasta dei miliziani è una voce importante».

Un dato preoccupante quindi per il territorio salernitano, ma ora saranno appunto le indagini a chiarire e fare luce sulla vicenda che merita di essere sicuramente approfondita, soprattutto per quei residenti che già preoccupati per la notizia.

Collaborazione con Le cronache del salernitano

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