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Incontro del sindaco Cariello con i delegati del comitato Battipaglia dice NO

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Incontro del sindaco Cariello con i delegati del comitato Battipaglia dice NO

Cariello accoglie la proposta del comitato di istituire un tavolo tecnico con il Comune di Battipaglia per la risoluzione del problema dei miasmi

Il sindaco di Eboli Massimo Cariello, ieri mattina, ha ospitato nella Casa Comunale i membri del comitato Battipaglia dice NO per discutere della delicata questione dei miasmi e della loro presunta derivazione dal sito di compostaggio. Alla riunione erano presenti il direttore dell’impianto Federico Valentini, insieme ai consiglieri comunali Luigi Merola e Fausto Vecchio. L’incontro ha avuto come esito quello di poter effettuare, da parte di una delegazione del comitato battipagliese, visite e controlli sulla lavorazione e sulla buona conduzione dell’impianto che tratta rifiuti. Inoltre è stata concordata l’istituzione di un tavolo tecnico con il Comune di Battipaglia, l’Arpac e gli organi competenti in materia ambientale al fine di giungere alla risoluzione definitiva dei miasmi. Quindi apertura e decisa collaborazione da parte del comune di Eboli per capire finalmente il problema dov’è e cercare di risolverlo.
In rappresentanza del comitato Cucco Petrone, Lidia D’Angelo e Nunzio Vitolo che si ritengono soddisfatti del risultato raggiunto: “Bisogna poter verificare se l’impianto di 

compostaggio di Eboli sia concausa o meno dei miasmi che affliggono Battipaglia” precisa Vitolo ai nostri microfoni ” oppure di non escludere che possano dipendere anche da altre cause. Comunque questo mettersi in discussione da parte del comune di Eboli è un punto di partenza forse importante per fare chiarezza e trovare la soluzione. Se ognuno si arrocca sulla propria posizione trovare il punto di sintesi diventa impossibile”. E aggiunge: “Cariello si è reso disponibile a programmare insieme al comitato Battipaglia dice NO incontri programmatici con gli organi competenti e l’ing. Valentini, direttore dell’impianto si è dichiarato pronto a verificare se ci siano delle fallacità nei monitoraggi della qualità ambientale e, se necessario, ampliarne lo spettro d’azione”.