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Impianto di compostaggio, rinviata l’udienza di discussione dei ricorsi

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Impianto di compostaggio, rinviata l’udienza di discussione dei ricorsi

Impianto di compostaggio tra Montoro, Mercato San Severino e Fisciano. rinviata al 24 luglio l’udienza di discussione dei ricorsi dei comuni di Mercato San Severino e Montoro sostenuti dal Comitato Civico

Rinviata al 24 luglio 2019 l’udienza di discussione dei ricorsi (fissata al 16 aprile) proposti dai Comuni di Mercato San Severino e di Montoro contro la Regione Campania ed il Comune di Fisciano, per l’annullamento del decreto regionale con cui si è disposta l’esclusione del progetto di realizzazione dell’impianto di compostaggio in località Prignano (nel territorio di Fisciano, ma ai confini con i Comuni di Mercato San Severino e Montoro)  dalla procedura di valutazione di impatto ambientale e, inoltre, per annullare tutti gli atti connessi e conseguenziali, compresi quelli istruttori, non pubblicati e non conosciuti, inclusa l’istanza del Comune di Fisciano di ammissione al finanziamento, e con la  richiesta esplicita della assoggettabilità dell’intervento alla Valutazione di impatto ambientale (Via).

Lo comunica il Sindaco, Antonio Somma.

“La richiesta di slittamento” – precisa l’avvocato incaricato dai Comuni di Mercato San Severino e Montoro, Vincenzo Scarano “è del Comune di Fisciano, a seguito della notifica, da parte dei Comuni ricorrenti, di ulteriori motivi di ricorso, collegati alla recente adozione, da parte Regione Campania, del decreto dirigenziale n. 52/2019, con cui la Fisciano Sviluppo è stata autorizzata a realizzare un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi in un’area adiacente quella interessata alla realizzazione dell’impianto di compostaggio”.

“Questo impianto, secondo noi – aggiunge il Sindaco – non è stato minimamente valutato, né tantomeno dichiarato nel corso del procedimento relativo al sito di compostaggio, ai fini del cumulo di rischio di inquinamento ambientale connesso alla coesistenza dei due impianti. E sarà  conferito al legale l’incarico di procedere all’impugnazione anche del decreto n. 52/2019, nel cui procedimento di adozione siamo stati del tutto esclusi sin dalla fase iniziale”.

Si amplia, dunque, il ventaglio delle questioni poste all’attenzione del T.A.R. Campania – Sezione di Salerno, da parte del Comune di Mercato S. Severino e del Comune di Montoro.

 “All’esito della precedente udienza”, ricorda il legale, “ il TAR Salerno aveva pubblicato un’ordinanza stabilendo che, per la complessità delle questioni, vi fosse la necessità di discutere il ricorso nel merito. Ciò anche alla luce dell’istruttoria già disposta dopo la prima udienza del 18 dicembre, quando il Tribunale aveva ordinato alla Regione Campania di produrre i verbali della Commissione Via-Vas del giugno e del luglio 2018, con i quali dapprima la stessa aveva concluso per l’assoggettabilità del progetto a VIA, per poi rideterminarsi con il parere di luglio per la non assoggettabilità”.

“Una decisione che ha dimostrato la delicatezza e la complessità delle questioni poste”, osserva il sindaco di Mercato San Severino, “ma, nel contempo, l’importanza, avvertita dal Collegio, di adottare una decisione definitiva in tempi brevi”.

“La responsabile iniziativa dei Comuni di Mercato San Severino e di Montoro” – incalza il primo cittadino –“insieme ai comitati civici, uniti, con fermezza, in questa battaglia, scaturisce da un impegno forte e dalla convinzione delle nostre ragioni. Il ricorso amministrativo al Tar costituisce la testimonianza della determinazione su questo versante, a tutela della salute dei concittadini e per la salvaguardia dell’ambiente.”

“E’ giusto non dimenticare” – chiude il Primo Cittadino “che lo studio preliminare che sottende l’intervento, realizzato negli anni precedenti, presenta significative carenze : è stato sviluppato considerando solo il territorio di Fisciano  ed individuando solo i punti di confine con Mercato San Severino, trascurando il profilo degli impatti ambientali, i vincoli ed il contesto paesaggistico culturale. L’iter amministrativo, che ha avuto inizio nel maggio 2016 con la richiesta di finanziamento alla Regione del Comune di Fisciano in adesione ad un bando pubblico,  è stato contraddistinto da una serie di palesi violazioni. Non sono state comunicate agli enti competenti, tra cui il nostro Comune, le integrazioni documentali del Comune di Fisciano, non è stato inserito in questi atti integrativi il nome delle amministrazioni interessate dal progetto, come la legge dispone; ci sono state anomalie procedimentali che inficiano il provvedimento finale, tra cui l’esclusione  dal contraddittorio di tutti i soggetti che avevano preso parte al procedimento  depositando osservazioni, tra cui la nostra Amministrazione”.