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“Il sale della terra”: il nuovo singolo di Ligabue lanciato a sorpresa sul web

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Si ricomincia… da qui. Buon ascolto!”, queste le parole che hanno annunciato, nella giornata di ieri, l’uscita a sorpresa del nuovo singolo di Ligabue: Il sale della terra, il cui video sta impazzando su tutti i canali di comunicazione fin dalla sua prima apparizione sul profilo facebook del cantante.

La ballata rock, che farà parte del disco in uscita il 26 novembre, ci mostra un Ligabue inedito, disilluso, polemico, che dipinge con pungente sarcasmo la situazione attuale del nostro Paese.  Il “chi siamo noi”, che si reitera per tutto il brano seguendo il ritmo incalzante delle note che lo accompagnano, chiama in causa tutti gli italiani, figuranti del dramma/commedia del presente, di cui credono di essere i protagonisti.

Il sale della terra – spiega il rocker– parla di una crisi che non è solo economica, ma sociale e di comportamento. Ha a che fare con il bisogno di potere, con le conseguenze prodotte da chi vuole conquistare il potere ad ogni costo e ad ogni costo mantenerlo. E’ una crisi talmente drammatica che non sono riuscito a non raccontarla in una canzone: in genere non lo faccio.

Il sale, usato in passato per rendere sterile il terreno, è qui simbolo dell’inaridimento della società in cui viviamo, dell’arroganza di coloro che nel “tunnel degli orrori” non fanno altro che nascondersi dietro falsi sorrisi, ostentando furbizia, freddezza, coraggio, facili rimedi.

Il videoclip (prodotto da G. Battista Tondo per Eventidigitali Films e montato da R. Guernieri), ritrae il cantante farsi spazio tra una folla di persone indifferenti, percorrendo senza sosta le vie di Manhattan, a New York, mentre il testo della canzone scorre in basso come in un bollettino di breaking news.

Ogni frase ha un suo bersaglio, una precisa intenzione colpevolizzante, e l’ironia che sottende le accuse non riesce ad obliare i trucchi, la falsità e il senso di vergogna che il popolo italiano dovrebbe provare nei confronti della realtà, invece di indugiare nell’ombra, probabilmente dietro ai “vetri scuri” citati nell’incipit del testo,  ad osservare tutto senza reagire, restando con “il culo sulla sedia” mentre viene coperto da spazzatura, da finte promesse, da dilagante disonestà. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo oggi, bisogna evitare che la commedia degeneri in tragedia, trasformando persino una mont blanc in un possibile assassino.

L’uscita del pezzo coincide inoltre con la pubblicazione del libro: “La vita non è in rima (per quello che ne so)”, curato da G. Antonelli, un’intervista a Luciano sui testi delle canzoni del nuovo album.