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Il buon vento

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Investimenti relativamente bassi prestazioni elevate e minor impatto ambientale sono le caratteristiche del minieolico. Si tratta di vere e proprie pale eoliche domestiche, in grado di produrre energia elettrica per il fabbisogno della propria abitazione oppure, da vendere attraverso l’immisione di energia nella rete elettrica nazionale, con potenza fino a 200 kw e pali che non superano i 30 metri di altezza  istallabili grazie a una semplice autorizazzione amministrativa. Il primo passo da compiere per l’installazione di questa tipologia di impianto consiste nella valutazione della ventosità del sito. In Italia si sta diffondendo sempre di più: attualmente sono istallati 18,2 MW, di cui circa 8 l’ anno scorso. E’ un settore ricco di potenzialità , sul piccolo eolico ci sono ancora normative e tariffe buone e adeguate, che consentono di produrre energia in modo competitivo. L’ industria Italiana ha investito e sta investendo nell’ innovazione tecnologica, basti pensare che a livello mondiale esistono dodici aziende specializate nella produzione di mini eolico, sei in Italia. Il paese e insomma avanti e la nostra industria puo avere la leadership. Le tariffe incentivanti rendono possibili tempi di ritorno molto brevi dell’ investimento e la maggior parte dei clienti sono tutti imprenditori di piccole imprese e aziende agricole.

Nel Sud e nel Centro-Nord il mini eolico avrebbe grandi potenzialità, vista la sua adattabilità a siti pianeggianti poco ventosi, se non fosse per le resistenze delle amministrazioni locali. Per un imprenditore, che ha speso 200.000 euro e si ritrova con una turbina eolica ferma a causa delle autorizzazioni negate, il rischio di fallimento è reale. A questo si aggiungono l’ opposizione dei comitati locali e la non concessione di prestiti da parte delle banche. Ecco la difficoltà del mini eolico in Italia, dove non c’ è una regolamentazione nazionale: così, chi si trova ad investire viene lasciato solo, spesso non trova prodotti certificati e qualificati e  rischia di buttare via l’ investimento. Nell’ assenza di una regolamentazione nazionale , potrebbe scatenare un’istallazione sconsiderata, ma per scongiurare ciò basterebbe stabilire una regola che garantisca sicurezza, salvaguardando i vincoli paesaggistici e naturalistici  evitando danni irreparabili. Certamente ogni attività umana modifica natura e paesaggio: ma bisogna fare delle scelte giuste.