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Al Museo Frac di Baronissi la mostra di Mary Cinque “The illusion of Daedalus”

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Al Museo Frac di Baronissi la mostra di Mary Cinque “The illusion of Daedalus”

“Per Mary Cinque – rileva Massimo Bignardi la pittura trova nella città un ideale complice al suo destino di celebrare l’enigma della visibilità”

Sabato 30 marzo alle ore 18:30, al Museo Frac di Baronissi, apre al pubblico la mostra personale di Mary Cinque dal titolo “The illusion of Daedalus”. Curata da Massimo Bignardi l’esposizione, precedentemente allestita a Roma al Centro Luigi Di Sarro e a Colonia presso l’ Istituto Italiano di Cultura, propone una selezione di opere che l’artista ha realizzato tra il 2014 e il 2016, incentrate tutte sul tema della “città”: una sequenza di singoli dipinti che si alternano con due grandi quadrerie, concepite come installazioni che rendono omaggio alla pittura, intesa come medium che si fa messaggio.

“Per Mary Cinque – rileva Massimo Bignardi – la pittura trova nella città un ideale complice al suo destino di celebrare l’enigma della visibilità. È quanto registra questo ciclo di dipinti dedicati a scorci urbani, tema ricorrente nel suo lavoro, nei quali ella ripropone sulla piana dimensione della tela, del foglio, della tavola, sia la dimensione dello spazio, sia quella più complessa del luogo. […]

L’artista strappa a Dedalo, mitologico custode delle arti dell’architettura e della scultura, l’illusoria certezza dello spazio affidando quest’ultimo alla atemporalità dell’immagine. Lo fa, dicevo, riducendo i volumi a piane geometrie di colori piatti che sagomano assonometrie, nelle quali l’architettura, la città intera perde la sua definizione di spazio, nell’accezione newtoniana, per assurgere ad idea di tempo presente quindi di memoria e di futuro. La pittura diviene in tal senso un luogo altro del reale, carico di una valenza narrativa che è di chi prova a raccontare l’essere nel proprio tempo”.

La mostra resterà aperta fino al 28 aprile.

MARY (MARIA) CINQUE trascorre la sua infanzia tra Addis Abeba, in Ethiopia e l’Italia, dove è nata e dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli e di Milano. Nel 2006, una residenza di tre mesi tra Philadelphia e New York, influenza fortemente il suo lavoro, come tutti i viaggi, brevi o lunghi, che non può fare a meno di intraprendere costantemente. Nel 2010 partecipa a “Capturing the elusive here”, un workshop tenuto dall’artista Ispano-.americano Isidro Blasco presso AreaOdeon, a Monza. Nello stesso anno partecipa a “Eruption” presso la White Box gallery di New York. Il suo lavoro è stato esibito durante la 54 Biennale d’arte di Venezia.

Tra le mostre personali si segnalano: 2009 Acque Chiare, a cura di Massimo Bignardi, Palazzo Sasso, Ravello (SA); Giramondo a cura di Pasquale Ruocco, The foundry, London; 2011 Acque d’Italia, a cura di Marcella Ferro, Biblioteca della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli; Città in istanti, a cura di Massimo Bignardi, Chiostro di San Galgano, Università di Siena; 2013 Urban Stories, a cura di Ada Patrizia Fiorillo, MARTE, Cava de’ Tirreni (SA); 2015 Un’idea di Parigi, a cura di Chiara Reale e Lara Carbonara, Istituto Francese, Napoli; 2016 L’illusione di Dedalo, a cura di Massimo Bignardi, Centro Luigi Di Sarro, Roma; 2017 L’illusione di Dedalo, Istituto Italiano di Cultura, Colonia.

In questi ultimi anni è stata invitata alle seguenti mostre collettive e rassegne: 2011 “Lo stato dell’arte – Campania, Padiglione Italia” della 54a Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, ex Tabacchificio Centola, Pontecagnano (SA); “Oleum, tracce nei linguaggi del contemporaneo”, a cura di Massimo Bignardi, diverse sedi, Bitonto (BA); 2013 “Iside contemporanea”, a cura di Ferdinando Creta, con un testo di Ada Patrizia Fiorillo, Museo ARCOS, Benevento; “Trames/Tramites”, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Porta degli Angeli, Ferrara; 2014 “Icona. Proposte per un’iconografia del contemporaneo, La donazione dell’Open Space”, a cura di A. Ioffrida, G. C. Lombardi, M. M. Soricaro, Museo FRaC, Baronissi (SA); 2015 “Ri-disegnare il paesaggio”, a cura di Tiziana Gelsomino, con un testo di Enzo Battarra, Castel dell’Ovo, Napoli; 2016 “Cammina leggero perché cammini sui miei sogni”, a cura di Teo De Palma, Museo Giovanni Palatucci, Campagna (SA). Nel 2017 è selezionata tra i 100 artisti invitati a partecipare alla prima The Other Art Fair by Saatchi, a Los Angeles. Viene selezionata dall’ associazione Art1307 per partecipare alle mostre collettive “Here’s looking at you, kid” e “Edge of History”, entrambe a Los Angeles. Invitata dalla Galleria Palue a creare nuovi lavori ispirati a St Moritz trascorre un breve periodo nella cittadina svizzera. Attualmente vive e lavora a Londra.